Continua la protesta dei No Green pass italiani, dislocati principalmente nelle grandi città del Nord e non solo. Con numeri ridotti, anche al Centro e al Sud sono previste delle manifestazioni contro il certificato digitale che attesta il completamento del ciclo vaccinale, la guarigione dal Coronavirus o l’esito negativo di un tampone. A Fiumicino, per esempio, è stato indetto un sit in con lo slogan «Trieste chiama, Fiumicino risponde». Da Pescara a Siracusa, i centri della Penisola e delle Isole si preparano a protestare. Ma sono Milano, Torino e Trieste a preoccupare: i partecipanti No Green pass, numerosi, mettono a dura prova l’ordine pubblico e la sicurezza. Nel capoluogo lombardo, per il sedicesimo sabato consecutivo, i manifestanti attraverseranno il cuore del capoluogo meneghino. Anche questa volta, senza rispettare le prescrizioni delle autorità: la trattativa per concordare il percorso del corteo è fallita. Revocato il preavviso della protesta e, in un comunicato del comitato organizzatore, si ribadisce che il tragitto indicato dal questore Giuseppe Petronzi non è accettabile. L’annuncio dell’insuccesso delle negoziazioni arriva con una frecciatina alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: «Se vedrete un corteo che segue quel percorso, quello è il corteo della forza ondulatoria».
Le manifestazioni di oggi
Milano rischia il caos per un altro sabato: l’appuntamento datosi dai manifestanti è alle 17 in piazza Fontana. Poi, fino alle 21, il corteo dovrebbe toccare le seguenti piazze e strade: piazza Duomo, via Mazzini, piazza Missori, corso di Porta Romana, viale Caldara, viale Regina Margherita, piazza V Giornate, viale Bianca Maria, corso XXII Marzo, viale Piceno, via dei Mille, viale Abruzzi, piazzale Loreto, corso Buenos Aires e, infine, piazza Oberdan. Si prevedono tensioni anche a Torino, dove la Digos ha notificato 24 fogli di via a cittadini italiani e stranieri che, dopo aver preso parte al rave dei giorni scorsi, avevano intenzione di unirsi agli anarchici che hanno organizzato la protesta di sabato 6 novembre. La situazione è particolarmente preoccupante anche a Trieste, dove circa 8 mila persone si apprestano a disattendere l’ordinanza del sindaco Roberto Dipiazza, la quale prevede l’obbligo di mascherina e il rispetto del distanziamento interpersonale durante le manifestazioni. «Non allestiremo alcun servizio d’ordine e di controllo; siamo consapevoli dei rischi collegati al virus e siamo in grado di autotutelarci», fanno sapere gli organizzatori del corteo che si sviluppa dalle 15 alle 18, partendo da piazza della Libertà. Previsti arrivi di manifestanti anche da fuori regione. A controllare lo svolgimento in sicurezza della protesta, dovrebbero essere schierati 400 uomini delle forze dell’ordine.
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