Libia, prima bozza di accordo a Parigi: «Sanzioni per chi ostacola il voto». Draghi: «Via i mercenari, noi pronti a dare sostegno»

Appello dei leader presenti alla conferenza internazionale: si voti il 24 dicembre. Il premier italiano: «Dopo anni di conflitto il popolo libico deve potersi esprimere in elezioni libere, trasparenti e credibili»

Prima bozza di accordo alla conferenza sulla Libia a Parigi. La comunità internazionale ha lanciato un appello per elezioni «libere e credibili» in Libia il 24 dicembre minacciando sanzioni contro chi ostacolerà il processo elettorale, come si legge nel comunicato della conferenza di Parigi diffuso oggi, 12 novembre. Durante la conferenza, i leader presenti hanno confermato l’impegno della comunità internazionale per la pace e la stabilità di una Libia «pienamente sovrana, unita e democratica». Alla conferenza partecipano una trentina di leader internazionali, tra cui la vicepresidente Usa, Kamala Harris, e il premier italiano, Mario Draghi.


Secondo quanto riferiscono fonti di Palazzo Chigi, Draghi ha spiegato che il ritiro di mercenari stranieri prima delle elezioni in Libia aiuterebbe a «rafforzare la fiducia tra le parti». Dopo le elezioni, sarà necessario affrontare subito la riforma del sistema di sicurezza e il reintegro dei combattenti. «L’Italia è pronta a fornire il proprio sostegno», ha detto. La «piena attuazione dell’accordo sul cessate il fuoco del 23 ottobre 2020 – ha aggiunto Draghi – resta un obiettivo cardine. La sostanziale assenza di conflittualità dell’ultimo anno e la riapertura della strada costiera sono traguardi importanti che non vanno vanificati». «Dopo anni di conflitto – ha concluso Draghi – il popolo libico deve potersi esprimere in elezioni libere, trasparenti e credibili».


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