Puzzer ci riprova: «Porteremo il nostro tavolino a Ginevra all’Onu, lì non prenderemo il Daspo» – Il video

«Lotteremo per i nostri diritti, per la nostra Costituzione e soprattutto per la nostra libertà», ha detto durante il presidio di oggi a Trieste

A Roma, con il suo banchetto circondato da sedie destinate al presidente Mario Draghi, al Papa, alla Russia, agli Usa e ai Paesi europei, l’ex sindacalista dei portuali di Trieste Stefano Puzzer, tra i volti più noti delle proteste No Green pass in Italia, «attendeva risposte» sulla certificazione verde. Ma non ha ottenuto alcun riscontro. Anzi, dalla Questura di Roma ha ricevuto un foglio di via obbligatorio con divieto di soggiorno nella Capitale per un anno. Ma oggi, il leader del movimento No Green pass “Gente come noi” è tornato in piazza a Trieste per il “No paura day”. E davanti a 500 persone ha annunciato: «Non si molla. Porteremo il nostro tavolino e le nostre sedie a Ginevra all’Onu, dove non prenderemo il Daspo, abbiamo ricevuto l’accredito», ha affermato Puzzer.


«Noi come portuali andremo lì, però ci vestiremo di ogni categoria esistente – ha proseguito – uno di noi si vestirà da sanitario, io farò la casalinga, uno farà il nonno, uno il bimbo, uno la maestra, uno l’avvocato, uno il magistrato: saremo tutti lì e lotteremo per i nostri diritti, per la nostra Costituzione e soprattutto per la nostra libertà». Presenti al presidio triestino anche l’ex direttore di Rai2 Carlo Freccero, il presidente emerito di sezione in Cassazione ed ex giudice del tribunale dei minori di Trento e Trieste, Paolo Sceusa, e lo psichiatra (sospeso dall’Ordine dei medici di Torino per mancata vaccinazione anti-Covid) e volto televisivo, Alessandro Meluzzi.


Foto in copertina: ANSA
Video: Facebook / Massimo Enrico Baroni

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