Il rischio zona gialla per l’Emilia Romagna: l’allarme di Bonaccini e la crescita dei contagi nelle scuole

Tra qualche settimana con questo ritmo lockdown inevitabile: «Colpa dei No vax»

L’Emilia-Romagna rischia la zona gialla. A dirlo è il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il governatore lancia l’allarme mentre i numeri del territorio sono ancora da bianco. Ma il rischio paventato da Bonaccini è quello che vedono anche altri territori: tra qualche settimana, se i contagi e l’occupazione degli ospedali prosegue con questo ritmo, le restrizioni sono inevitabili. «Se fosse per i vaccinati ricoverati non rischieremmo minimamente la zona gialla. Così alcune regioni già ci vanno adesso, le altre regioni come noi rischiano tra qualche settimana la zona gialla se il contagio si diffonde e se aumentano i ricoveri», ha detto ieri il governatore ricordando che nei reparti di terapia intensiva la gran parte dei ricoverati per Covid sia costituita da non vaccinati, benché il rapporto tra questi e i vaccinati in regione sia «di 1 a 9».


L’allarme quindi vale per il prossimo futuro. «Probabilmente non siamo ancora al picco, ma ci stiamo attrezzando per affrontarlo» spiega oggi a Repubblica Bologna Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl di Bologna. «La crescita delle intensive non è proporzionale all’aumento generale. Anche per questo, Bologna al momento non rischierebbe la zona gialla» aggiunge. Ieri i nuovi contagi sono saliti a 221, ovvero il numero più alto da maggio: per le scuole (da 18 al 22 novembre i casi salgono da 274 a 323, 42 in più alla primaria) e per i focolai nei contesti familiari. «Chi non si vaccina sta alimentando la circolazione del virus – osserva il direttore sanitario Lorenzo Roti – si tratta soprattutto di focolai famigliari che spesso derivano dai bambini».


E infatti il report quindicinale della Regione sull’andamento dell’epidemia dice che circa un quinto dei contagi di coronavirus in Emilia-Romagna nel periodo che va da metà settembre ad oggi ha riguardato bimbi degli asili o studenti. A partire dal 13 settembre 2021, inizio delle scuole, fino al 21 novembre 2021 sono stati 5.185 i casi tra studenti e alunni, il 19,1% di quelli complessivi in regione nel periodo considerato (27.216). Poco più di 1.300 casi sono quelli registrati solo nell’ultima settimana (15-21/11), con trend in salita a partire da metà ottobre. Il report fotografa anche la situazione contagi fra docenti e personale scolastico: complessivamente 617 casi (il 2,3% di quelli regionali).

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