Di Battista: «Il M5s adesso non conta più niente. Se faccio un partito voglio Raggi con me»

L’ex deputato: torno nel M5s se disconosce tutte le scelte degli ultimi 9 mesi. «Ma non credo che ne abbiano il coraggio»

L’ex deputato Alessandro Di Battista all’attacco del M5s. Dopo il colloquio con Virginia Raggi in cui l’ex sindaca di Roma spendeva parole di miele per lui e per altri epurati come Barbara Lezzi, il Corriere della Sera parla con Di Battista del suo ex partito. E delle sue battaglie politiche. «L’Udeur toccava più palla. Il M5S oggi è drammaticamente irrilevante», esordisce mentre è in tour per le piazze d’Italia e aumentano le voci sul suo ritorno in campo. «Faccio battaglie politiche insieme ai cittadini ed è il modo migliore per costruire. Poi si vedrà», risponde. E quando Emanuele Buzzi gli chiede se vorrebbe la Raggi con sé risponde di sì: «Sono sempre più convinto che abbiamo perso una grande sindaca». Per ritornare nel M5s Dibba vorrebbe che il partito disconoscesse «tutte le scelte che ha fatto negli ultimi 9 mesi. Non credo però che ne abbiano il coraggio». E per lui il miglior candidato al Quirinale è Gustavo Zagrebelsky: «Al paese serve un amante della Costituzione». Infine, sui vaccini ai bambini Di Battista ha molti dubbi: «Se esistesse in Italia una casa farmaceutica pubblica ne avrei di meno». E questo perché l’epidemia di Covid-19 «doveva convincere i politici sulla necessità di rafforzare lo Stato. Invece si sta tornando a privatizzare ogni cosa».


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