Scuola, fonti di governo: «Più tamponi e niente Dad con un contagiato in classe»

Stamattina invece la notizia di una circolare del ministero della Sanità che sospendeva il protocollo e dava la facoltà ai presidi di fermare la didattica in classe per dieci giorni

«Non ci sarà alcun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato». Su un possibile ritorno della didattica a distanza dovuto all’aumento dei contagi di Coronavirus, fonti di governo hanno spiegato che, dopo i necessari approfondimenti, continuano a valere le precedenti regole sulla quarantena in classe. La struttura del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 del generale Figliuolo «intensificherà le attività di testing nelle scuole, al fine di potenziare il tracciamento» del Covid: questo per «garantire la partecipazione in presenza e lo svolgimento delle lezioni a scuola in assoluta sicurezza è una priorità del Governo». Secondo quanto diffuso da Ansa, «Solo chi va in isolamento farà didattica a distanza, la classe continua in presenza». Nel caso specifico, la didattica a distanza scatterà con un solo positivo in classe per i bambini fino a sei anni, con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni e dai 12 in poi si andrà in Dad se i casi positivi sono almeno tre.


Le notizie smentite circolate stamattina

Stamattina, invece, secondo una notizia riportata da La Stampa, il protocollo per la scuola firmato un mese fa dall’Istituto Superiore di Sanità e dalle Regioni doveva essere sospeso. La regola di non mettere più in didattica a distanza l’intera classe per un solo positivo, secondo le informazioni di stamane, doveva decadere, con una circolare del direttore generale della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza che sospendeva il protocollo. La circolare, stando a quanto circolato, doveva prevedere che «qualora le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente», «il dirigente scolastico, venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola, è autorizzato, in via eccezionale e urgente, a disporre la didattica a distanza per l’intero gruppo». Per questo si ritiene «opportuno sospendere – provvisoriamente – il programma di ‘sorveglianza con testing‘».


Il quotidiano spiegava che fino ad oggi con un contagiato in classe gli altri alunni restavano in classe ma sotto osservazione e con due tamponi molecolari da effettuare a distanza di cinque giorni. La Dad scattava con almeno tre contagiati. Ma l’aumento dei casi nella fascia 12-19 anni ha fatto saltare il piano. Anche perché le Asl non riuscivano a stare dietro ai tamponi da processare per gli alunni. Per questo è arrivato il cambio di direzione e la facoltà ai dirigenti scolastici di intervenire per mettere le classi in Dad. La responsabilità adesso passa a loro.

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