Peng Shuai, la Wta sospende i tornei di tennis in Cina: si aspetta un’indagine sulla violenza sessuale

La tennista, ex numero uno al mondo di doppio, aveva postato e poi rimosso un’accusa di stupro nei confronti dell’ex vicepremier cinese, e poi era sparita dalla scena pubblica per giorni

Continua a far discutere e preoccupare il caso della tennista cinese Peng Shuai, a lungo assente dalla scena pubblica dopo aver postato e poi rimosso sul suo account Weibo (il Twitter cinese) un’accusa di violenza sessuale nei confronti dell’ex vicepremier cinese Zhang Gaoli, uno dei leader politici più potenti della Cina dal 2013 al 2018. Per l’atleta di 35 anni, ex numero uno al mondo di doppio, si è mossa la comunità internazionale. A partire dai social network sui quali è rimbalzato per giorni l’hashtag #WhereIsPengShuai fino alle richieste di chiarimenti da parte dell’Onu e della Casa Bianca. Ora la Wta (Women’s tennis association), l’associazione che riunisce le giocatrici professioniste di tennis di tutto il mondo, ha deciso di sospendere «tutti i tornei in Cina», come ha riferito un funzionario dell’organizzazione.


Già il 15 novembre scorso, quando di Peng Shuai non si avevano notizie e si diceva fosse scomparsa nel nulla, la stessa associazione prese posizione sul caso, chiedendo che le accuse di violenza sessuale contro l’ex vicepremier cinese fossero seriamente considerate ed esaminate con un’indagine trasparente. «Ci aspettiamo che questa faccenda venga trattata correttamente – aveva detto l’ad della Wta, Steve Simon – il che significa che le accuse devono essere indagate in modo completo, equo, trasparente e senza censure». La Wta aveva messo in discussione le rassicurazioni che arrivavano da Pechino, compresa la videoconferenza di Peng con il presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach. Poi i media cinesi negli ultimi dieci giorni hanno diffuso alcune immagini fisse e in movimento di Shuai, ma tanti osservatori hanno messo in dubbio la loro autenticità.


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