Il 16enne che ha accoltellato il carabiniere in farmacia: «Ora sono disperato, gli chiedo scusa» – Il video della rapina

Il brigadiere Sabbatino resta in prognosi riservata. Oggi sarà sottoposto a un intervento chirurgico al fegato

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza spiegano esattamente cosa è accaduto il 29 novembre, quando due ragazzi hanno fatto irruzione in una farmacia di corso Vercelli a Torino per prendersi l’incasso, all’incirca 900 euro. Immediato l’intervento del carabiniere Maurizio Sabbatino, 53 anni, fuori dal servizio: buttato a terra, è stato accoltellato e adesso si trova in ospedale. I malviventi sono due amici. Il primo è un 18enne muratore apprendista, come scrive La Stampa, l’altro è un 16enne. Due ragazzi che volevano atteggiarsi a criminali, che pensavano di fare i bulli sui social. I due si sono subito consegnati: prima il 16enne, quello che ha inferto le quattro coltellate al brigadiere, scoppiato in lacrime davanti ai genitori a cui ha raccontato tutto a cena. Poi l’altro ragazzo, Francesco Farace, appena maggiorenne, probabilmente l’ideatore del colpo. Ora entrambi sono stati sottoposti a fermo per tentato omicidio e rapina aggravata.


Le condizioni del carabiniere accoltellato

Intanto il brigadiere Sabbatino, 53 anni, è ricoverato in prognosi riservata al San Giovanni Bosco. Le sue condizioni sono stazionarie, gravi ma non critiche. Oggi, 1 dicembre, sarà sottoposto a un nuovo intervento chirurgico al fegato. Sabbatino ha due figli poco più che maggiorenni e vive vicino al luogo in cui è stato accoltellato. Quella sera, stava andando in farmacia a comprare dei medicinali quando si è trovato quella scena davanti (due giovani con pistole scacciacani comprate su internet, coperti da passamontagna e mascherina chirurgica) e ha subito reagito, rischiando di rimetterci la vita. «Sono orgogliosa di mio marito», dice adesso la moglie Ornella, uscendo dall’ospedale, anche se il momento per la famiglia è delicatissimo e assai doloroso.


La versione del 16enne: «Volevo tagliare la manica del giubbotto»

Il 16enne ha dato la sua versione dei fatti: «Ho preso il coltello pensando di tagliare la manica del giubbotto perché lui mi teneva il braccio. In quel momento ero spaventato, volevo solo scappare, mi sentivo tirare. Non so spiegare il motivo perché l’ho fatto. Sono distrutto, disperato, chiedo scusa a quel carabiniere, non volevo finire in questo casino». Secondo gli amici della zona, a spingere Filippo a fare una rapina in farmacia sarebbe stato il 18enne: «Tutta colpa di Francesco, è lui che ha trascinato il mio amico in questa storia», dice un amico di Filippo. Ma i due ragazzi avevano tutti gli attrezzi del “mestiere”: due pistole finte, passamontagna, zainetti, coltelli. Gran parte dell’attrezzatura sarebbe stata presa mesi fa su internet. Lo scooter Honda, invece, comprato su Facebook e poi abbandonato in un boschetto lungo il fiume Stura, fuori dalla città. Il 16enne, ora, racconta di essersi rifiutato di prendere la sua parte di soldi. I genitori dell’aggressore minorenne hanno commentato: «Siamo sconvolti, vorremmo incontrare la famiglia del carabiniere e chiedere scusa. Filippo si è fatto trascinare, è un bravo ragazzo. Non si è reso conto di quello che stava facendo».

Foto in copertina: ANSA/Carabinieri

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