Eitan è arrivato in Italia. La famiglia: «Ora si spengano i riflettori»

«Eitan tornerà ora alla routine della sua vita, nella comunità in cui è cresciuto». Queste le parole con cui i legali della famiglia avevano anticipato il rientro a casa

Dopo 84 giorni dal suo rapimento, Eitan Biran è tornato in Italia. Il volo con cui è partito dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv è arrivato verso le 22 allo scalo di Orio al Serio, vicino Bergamo. Eitan è l’unico sopravvissuto della strage del Mottarone del 23 maggio scorso. Con lui durante il volo erano presenti anche la zia Aya Biran Nirko e il marito Or. I legali della famiglia di Aya Biran hanno spiegato che il bambino, 6 anni, è tornato in Italia «stabilmente». Ora l’obiettivo per la famiglia che sta accudendo il bambino dopo la perdita dei genitori è quella di cominciare un «un percorso di crescita più sereno, senza riflettori sulla sua vita privata». A inzio settembre Eitan era stato rapito e portato in Israele dal nonno materno Shmuel Peleg. Dopo una contesa giudiziaria, negli ultimi giorni è arrivata la decisione definitiva del tribunale. La Corte suprema di Tel Aviv ha respinto il ricorso presentato dalla famiglia materna dei Peleg: una scelta che ha reso definitiva la sentenza dello scorso 29 novembre secondo cui il bambino sarebbe dovuto tornare in Italia entro il 12 dicembre per vivere con la zia paterna, Aya Biran. Dopo essere arrivato in aeroporto, il piccolo è stato portato nella sua casa in provincia di Pavia. Durante questa ultima parte di viaggio Eitan è stato accompagnato da Andrea Lenoci, poliziotto della Squadra Mobile: «Era felice. Mi ha detto “sono contento di essere tornato a casa”».


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