Liliana Segre su Patrick Zaki: «So cosa ha vissuto, mi ha fatto ripensare alla mia esperienza»

La senatrice a vita dopo la scarcerazione del ricercatore: «Se sarò in forze, sarò molto felice di incontrarlo»

Mentre si trovava nella sua cella, Patrick Zaki scrisse a Liliana Segre per ringraziarla per l’impegno mostrato in Parlamento. Adesso che Zaki è stato scarcerato dopo 668 giorni di detenzione, la senatrice a vita ha risposto all’appello e in un’intervista rilasciata a Pagine Ebraiche ha dichiarato: «Se ha espresso questo desiderio e io sarò in forze, sarò molto felice di incontrarlo. La sua liberazione è una notizia stupenda. La sua vicenda mi ha molto impressionato – continua Segre. – Ventidue mesi di prigione in Egitto e quei continui rinvii delle sue udienze. La paura dettata dall’incertezza del proprio destino. Mi ha fatto ripensare alla mia esperienza, certo ci sono molte differenze, non si possono fare paragoni, ma io so cosa vuol dire quello che ha raccontato Zaki: la paura per una porta che si apre, quando non sai se dietro ti aspetta la libertà o la mano degli aguzzini». Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, ha sostenuto la mozione sulla cittadinanza italiana per lo studente egiziano: «Sarò sempre presente almeno spiritualmente quando si parla di libertà. Per me siamo tutti cittadini del mondo, però certo conferirgli la cittadinanza avrebbe ancora un valore», ha detto.


Immagine di copertina da: Ansa


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