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Pillola anti Covid, la Danimarca autorizza il farmaco di Merck. È il primo Paese in Europa

16 Dicembre 2021 - 14:15 Redazione
Da oggi tutti i danesi positivi che non necessitano di ossigenoterapia e sono ad alto rischio di sviluppare la forma grave di malattia, potranno prendere le capsule di Lagevrio nella prima fase di infezione due volte al giorno per cinque giorni

La Danimarca è il primo Paese Ue ad autorizzare la pillola anti-Covid prodotta dalla casa farmaceutica americana Merck. Commercializzato con il nome di Lagevrio, il farmaco era stato approvato a metà novembre dall’ente regolatore europeo (Ema) per un utilizzo d’emergenza, in attesa che venisse messo definitivamente sul mercato. Nello stesso mese anche il Regno Unito aveva dato il via libera a Lagevrio. Lo scorso 22 novembre Ema aveva diffuso la nota ufficiale dell’ok al nuovo trattamento contro il Covid per uso d’emergenza: «Il medicinale, che al momento non è autorizzato nell’Ue, può essere utilizzato per il trattamento di adulti con Covid-19 che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad alto rischio di sviluppare la forma grave della malattia. Lagevrio deve essere somministrato il prima possibile dopo una diagnosi di Covid19 ed entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi». Così da oggi tutti i danesi con le condizioni descritte da Ema, potranno assumere regolarmente le capsule di Lagevrio, «due volte al giorno per cinque giorni», come indicato dall’ente regolatore europeo.

«Presto anche in Italia»

L’antivirale orale autorizzato in Danimarca riesce a ridurre la capacità di Sars Cov 2 di replicarsi nell’organismo. Un passo avanti, sempre in termini di uso d’emergenza, che però non vale per le donne in gravidanza. «Lagevrio non è raccomandato durante la gravidanza e nelle donne che possono iniziare una gravidanza e che non utilizzano un metodo contraccettivo efficace», avverte Ema, che si riserva di fornire nuovi elementi tramite l’ulteriore studio dei dati a disposizione. Per quanto riguarda l’Italia tra i primi ad esporsi sul tema era stato a novembre il direttore generale di Aifa Nicola Magrini: «Ci siamo attivati affinché la prenotazione di questo farmaco orale, che ha dato risultati promettenti e confortanti, ci sia il prima possibile, avendo proceduto in accordi in tal senso in questi giorni», aveva detto. Giorni prima, lo stesso presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli aveva dichiarato l’impegno di Aifa «per acquisire una quantità adeguata del farmaco antivirale orale per il Covid-19 molnupiravir (il principio attivo di Lagevrio)». Oltre alle intenzioni di ottenere forniture però sarà necessaria una valutazione tecnico-scientifica da parte dell’Agenzia del farmaco italiana stessa, attesa nelle prossime settimane.

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