I migranti possono opporsi al rientro in Libia, la sentenza della Cassazione: «È legittima difesa»

La Corte boccia una sentenza dei giudici di Palermo che avevano condannato due profughi a tre anni e mezzo di reclusione

Opporsi alla riconsegna in Libia, nel far valere il diritto al non respingimento soccorsi in mezzo al mare, è legittima difesa. Lo sancisce la Cassazione, sesta sezione penale. La Corte ha dato torto alla Corte di appello di Palermo, rivedendo una sentenza che aveva rifiutato di accogliere le ragioni di due profughi. I giudici avevano condannato a tre anni e sei mesi di reclusione e 52mila euro di multa due stranieri in fuga e aveva sottolineato nella sua sentenza la necessità di una soluzione politica all’immigrazione clandestina. La decisione della Suprema Corte è, per i legali dei due profughi, un esempio di prevalenza dei principi del diritto internazionale a fondamento del rispetto della dignità delle persone. In particolare, aggiungono, mette nero su bianco il diritto delle persone soccorse in mare a essere portate in un luogo sicuro, un place of safety come sancisce il diritto internazionale, dove la loro vita non corra più pericoli. Non in Libia, dunque.


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