Ddl Zan, Salvini replica a Letta: «Ne parla ancora? È lontano dalla realtà»

Ieri il segretario dem ha annunciato che il Pd tornerà alla carica da aprile per chiedere l’approvazione della legge contro l’omotransbifobia

Nuovo scontro a distanza tra Matteo Salvini ed Enrico Letta sul ddl Zan, la legge contro l’omotransbifobia che è stata affossata dal Senato. Oggi il leader della Lega ha risposto a Letta, che ieri aveva annunciato di essere pronto a «tornare alla carica» sul Ddl Zan: «Quando Letta dice che bisogna tornare a discutere di legge Zan in Parlamento – tuona Salvini – secondo me dice una cosa lontana dal mondo della realtà. Quando riusciamo ad approvare una manovra che taglia le tasse a tutti i lavoratori, io sono contento, abbiamo fatto un buon lavoro». Proprio ieri il segretario dem Letta, in una diretta su Instagram con Alessandro Zan, il “papà” della legge, aveva confermato il suo impegno per dare all’Italia una legge contro l’omotransbifobia. «Penso che sia importante far passare messaggi ma ancora di più cambiare la legislazione italiana con quelle misure anti omo-transfobia che tu hai messo a punto – ha detto, parlando con Zan – Sappiamo tutti che la famosa “tagliola” scattata in Senato ha creato un blocco di 6 mesi fino ad aprile e abbiamo pensato di riempirli con un lavoro sui territori che rilanci gli obiettivi per arrivare ad aprile, dopo una grande mobilitazione sui territori, a rilanciare il tentativo di far approvare il ddl Zan». Ad aprile, dunque, «torniamo alla carica».


Nella pratica fino ad aprile si terranno diverse agorà in tutta Italia. L’obiettivo è quello di non spegnere i riflettori sul tema. Da Bologna a Milano, da Padova a Firenze, da Taranto a Palermo, diversi gli appuntamenti previsti da Letta e Zan. Insomma «da Nord a Sud rilanceremo l’attenzione, la riflessione e la mobilitazione sul ddl Zan», ha concluso il segretario dem. A volere l’affossamento della legge, proponendo la “tagliola”, sono stati Lega e Fratelli d’Italia, a cui poi Forza Italia ha aderito (nonostante l’ira di alcuni parlamentari forzisti, come Elio Vito che ne ha preso subito le distanze). Il voto sul Ddl Zan, secondo alcune ricostruzioni, si sarebbe intrecciato con quello previsto a inizio 2022 per il Quirinale con Silvio Berlusconi che avrebbe chiesto ai suoi senatori di sostenere gli alleati, Lega e Fratelli d’Italia, per non compromettere la partita del Colle.


Foto in copertina di repertorio: ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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