Omicidio Varese, Paitoni autorizzato dal Gip a vedere il figlio: giallo su due denunce della moglie per maltrattamenti

L’uomo aveva ricevuto due denunce per maltrattamenti dalla moglie e un’accusa di tentato omicidio per aver accoltellato un collega

Nonostante le due denunce per maltrattamenti presentate dalla moglie, e l’accusa di tentato omicidio per aver accoltellato un collega sul lavoro, Davide Paitoni, il 40 enne che il primo gennaio ha ucciso il figlio di 7 anni in provincia di Varese, era stato autorizzato dal Gip a vedere il figlio la sera di Capodanno. A confermarlo è stato il presidente del tribunale di Varese Cesare Tacconi. Anche i genitori della moglie, scampata per un soffio all’omicidio, lo avevano segnalato, tanto che in Procura sarebbe stato attivato il “codice rosso”. «L’ordinanza per i domiciliari – ha spiegato Tacconi – è stata firmata il 29 novembre», confermando quanto era stato richiesto dal magistrato «che l’ha motivata con il pericolo di inquinamento probatorio, non con la pericolosità sociale, e il giudice non può aggravare la richiesta del pm».


Successivamente, è stato chiesto che Paitoni potesse «vedere il figlio e la moglie, dato che secondo ordinanza non avrebbe potuto avere contatti se non con i familiari conviventi, quindi il padre». Poi il 6 dicembre «il Gip ha autorizzato l’uomo a vedere il figlio». Relativamente alle denunce della donna, Tacconi ha precisato che sull’uomo non c’è «alcuna pendenza a carico: quindi se le denunce ci sono, sono ancora in Procura». Poi ha concluso: «ho svolto tutti gli accertamenti del caso, tra i due non vi era alcuna separazione formale in corso, se mi sarà richiesto formalmente presenterò una relazione».


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