La storia del pensionato indiano a caccia di richiami anti-Covid: «Sono alla 12esima dose»

L’uomo, un ex postino di 85 anni, è convinto che il vaccino contro il Coronavirus abbia avuto un effetto sugli acciacchi dell’età. E assicura: «Ne voglio ancora»

La risposta vivente ai No vax di tutto il mondo ha 85 anni e si chiama Brahmdeo Mandal. A raccontare la sua storia è il New York Times. Mandal è un postino in pensione, vive nello stato del Bihar, nell’India del nord, ed è un entusiasta dei vaccini contro Covid-19. Tanto da averne ricevuto 12 dosi. Ha cominciato lo scorso 13 febbraio, in una clinica locale, registrando poi la data e la posizione di ogni richiamo nel suo taccuino tascabile. «Sentivo che stava aiutando la mia salute generale», racconta in un’intervista telefonica. «Il mio mal di schiena è migliorato, la mia debolezza generale è migliorata e il mio appetito pure», dice. «Ero sempre alla ricerca di nuovi hub vaccinali e ci andavo», racconta Mandal. «Nessuno mi avrebbe riconosciuto».


La dottoressa Amarendra Narayan Shahi, ufficiale medico capo a Madhepura, ha detto di aver parlato con il signor Mandal che le ha raccontato della sua ricerca di dosi di vaccino perché convinto che curasse i suoi disturbi, molti dei quali normali per la sua età. «Sì, afferma di aver ricevuto 12 dosi», racconta Shahi. «Ho messo su un team di tre persone per capire meglio questa storia». Anche le autorità del distretto di Madhepura hanno avviato un’indagine. Per nove dei 12 richiami Mandal ha detto di aver usato la sua carta d’identità e il suo numero di cellulare. Dopodiché, racconta ancora, è passato a forme di identificazione alternative, come la sua tessera elettorale e i numeri di cellulare di sua moglie e dei suoi amici. Ora è stato scoperto, anche se non è ancora chiaro come. Di certo l’uomo non avrebbe fatto mistero della sua impresa, di cui si vantava. Non ci sono, ricorda il NYT, indicazioni sul fatto che sovraccaricare il sistema immunitario con così tanti richiami porti benefici reali o abbia effetti diversi rispetto a quello che il vaccino è destinato a fare. E’ anzi in corso un dibattito sul fatto che il potenziamento continuo del sistema immunitario potrebbe causarne l’affaticamento o impedirgli di rispondere alle versioni future del vaccino.


I numeri

Solo un’indagine farà chiarezza sulla storia raccontata da Mandal. Di certo ci sono state, scrive il quotidiano, molte irregolarità in Bihar durante la campagna di vaccinazione in India, un’impresa titanica che ha visto finora la somministrazione di 1,5 miliardi di dosi. Proprio i numeri del Bihar non coinciderebbero con la realtà e sarebbero stati, almeno in una certa fase della campagna, gonfiati. Un distretto aveva addirittura segnalato vaccinazioni fantasma: tra coloro che avevano ricevuto il vaccino, ma che chiaramente non l’avevano fatto, c’erano anche il primo ministro indiano, Narendra Modi, e alcune celebrità di Bollywood. Proprio la registrazione manuale sarebbe tornata utile all’impresa di Mandal. Che ha annunciato che non si fermerà: continuerà a cercare di ricevere nuove dosi di vaccino.

In copertina EPA/IDREES MOHAMMED | Vaccinazioni contro Covid-19 a Chennai, India, 23 ottobre 2021.

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