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Quirinale, il contagio spaventa i grandi elettori. Ecco come si muovono tra tamponi e cene in solitaria

10 Gennaio 2022 - 22:48 Redazione
C'è attesa per la riunione congiunta dei questori della Camera sulle modalità di voto. Non è ancora chiaro se chi è in quarantena potrà esprimere la propria preferenza

La prima votazione per le elezione del Capo di Stato è fissata alle ore 15 del 24 gennaio. Due settimane esatte da oggi. E se già adesso alcuni grandi elettori sono in quarantena per aver contratto il Coronavirus, si tema che i contagi possano in qualche modo condizionare l’appuntamento per scegliere il prossimo presidente della Repubblica. Diversi deputati e senatori – racconta l’Ansa – hanno smesso di andare a cena fuori per paura di infettarsi e non poter accedere a Montecitorio il giorno della convocazione. Altri hanno deciso di non tornare a Roma nei prossimi giorni proprio per ridurre i rischi del contagio. Al momento i parlamentari positivi si contano nell’ordine di qualche decina.

Alla Camera, per evitare gli assembramenti dei deputati, il Transatlantico è tornato a riempirsi di banchi, “estendendo” così lo spazio dell’Aula. Nei giorni delle elezioni presidenziali, però, il cosiddetto Corridoio dei passi perduti dovrebbe tornare accessibile dei giornalisti. Sono al vaglio diverse opzioni per far votare in sicurezza i 1009 grandi elettori. C’era chi aveva proposto di far eseguire le operazioni di voto dei senatori a Palazzo Madama, per poi portare le loro schede a Montecitorio e procedere con lo scrutinio complessivo. Per il momento, l’idea sembra essere stata accantonata.

Intanto è stata rimandata la riunione dei questori della Camera, competenti sulle modalità di voto: prevista inizialmente per domani, 11 gennaio, dovrebbe comunque celebrarsi entro la fine di questa settimana. Sembra prevalere l’ipotesi delle chiamate per fascia oraria, così da non far radunare tutti insieme i grandi elettori all’interno di Montecitorio. Le finestre temporali dovrebbero seguire il classico ordine di votazione: prima i senatori a vita, poi i senatori, quindi i deputati e, infine, i delegati delle Regioni. Per gli aventi diritto che si troveranno in quarantena al momento del voto, non è dato sapere se avranno modo di esprimere la propria preferenza a distanza.

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