Quirinale, Paragone: «Ho il Covid, non so se lunedì voterò». Le regole per i grandi elettori positivi

Potranno uscire dall’isolamento soltanto per votare e dovranno indicare una casa a Roma o un Covid hotel dove tornare in quarantena dopo ogni scrutinio

Gianluigi Paragone, positivo al Covid, ha detto che il 24 gennaio potrebbe non essere a Roma a votare per il presidente della Repubblica. «Non ho alcun sintomo. Me ne sono accorto giovedì scorso con un tampone molecolare perché il 15 gennaio ero alla manifestazione con il professor Luc Montagnier», ha detto l’ex Movimento 5 Stelle, ora esponente di Italexit. «Non ho ancora deciso se andrò a votare. Potrei farlo, tanto mi metto in macchina e arrivo a Roma ma noto che non c’è linearità e chiarezza su questo». Paragone, noto per le sue posizioni No vax, ha aggiunto: «Noto che da sano e senza vaccino non posso entrare in molti posti e rischio di non poter andare in Parlamento se da metà febbraio servirà il Super Green pass per l’accesso. Invece, da malato posso votare».


Circa 35 grandi elettori positivi

Secondo quanto stabilito dal decreto approvato ieri dal governo, i grandi elettori positivi al Covid – che al momento sarebbero circa 35 – potranno uscire dall’isolamento soltanto per votare e dovranno indicare una casa a Roma o un Covid hotel dove tornare in quarantena dopo ogni scrutinio. La Camera dovrà comunicare al prefetto la fascia oraria in cui i positivi saranno chiamati a votare nel drive-in allestito all’esterno di Montecitorio. I questori della Camera hanno già indicato le modalità per chiedere le procedure speciali di voto. Una mail dovrà essere inviata entro le 17 di domani o alla vigilia di ciascuna successiva votazione, per chi si scoprisse positivo in un secondo momento. Alla mail dovrà essere allegata una liberatoria in cui si accetta di rendere nota la propria condizione sanitaria.


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