Migranti, la Mare Jonio attracca a Pozzallo: a bordo 70 persone. La Geo Barents di Msf è in cerca di un porto sicuro per 439 profughi

Medici senza frontiere ha chiesto un porto sicuro alle autorità italiane e per due volte a Malta. La Valletta ha risposto con un secco «no». Sulla nave ci sono diversi minori e persone sottoposte a torture e violenze che necessitano di cure

La nave Mare Jonio della ong Mediterranea Saving Humans con a bordo 70 migranti ha attraccato a Pozzallo. L’imbarcazione arrivava da Lampedusa. Subito sono cominciate le operazioni di sbarco e le procedure di screening anti Covid. Secondo il protocollo, ora è prevista la quarantena di tutti i profughi sulla nave Aurelia. Stando a quanto riferisce il personale dell’Asp, della Protezione civile, dell’associazione Misericordie e della Croce Rossa, ci sarebbero alcune persone che necessitano di urgenti soccorsi sanitari. «Accogliere essere umani è sempre un dovere. Non ci tireremo mai indietro», ha detto il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna.


Msf in viaggio verso un porto sicuro

È in cerca di un porto sicuro, invece, la nave Geo Barents di Medici senza frontiere. A bordo 439 migranti messi in salvo in sei diverse operazioni di soccorso al largo delle coste libiche, l’ultima delle quali avvenuta il 21 gennaio scorso. Ora è in navigazione verso Nord.


L’organizzazione umanitaria ha chiesto un porto sicuro alle autorità italiane e per due volte a Malta. La Valletta ha risposto con un secco «no». Sull’imbarcazione ci sono diversi minori e persone sottoposte a torture e violenze nei campi di detenzione libici che necessitano di cure. «Tutte le persone a bordo sono stanche e stremate dal lungo viaggio in mare e dalla permanenza in Libia caratterizzata da violenze e torture», ha detto Alida Serrachieri, responsabile medico a bordo della Geo Barents. «Dopo le visite mediche effettuate a bordo – aggiunge – abbiamo riscontrato persone con traumi o affette da malattie croniche. Le cattive condizioni meteo di questi giorni hanno accresciuto il malessere generale delle persone a bordo. Siamo ora in attesa di un porto sicuro in modo tale che tutte le persone possano avere un’adeguata presa in carico».

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