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Carlo Nordio, il candidato del centrodestra al Quirinale che diceva: «La pedofilia è un orientamento sessuale» – Il video

25 Gennaio 2022 - 20:18 Fabio Giuffrida
L'ex magistrato ha sostenuto la sua tesi nel corso di un'audizione sul ddl Zan. In passato è intervenuto per difendere Salvini sul caso Gregoretti e per firmare il referendum sulla giustizia, voluto fortemente dalla Lega

Il magistrato Carlo Nordio è uno dei tre nomi del centrodestra per la corsa al Quirinale, insieme al vicepresidente e assessore al Welfare nella giunta regionale lombarda Moratti e l’ex presidente del Senato Pera. Nomi che il centrosinistra ha bocciato in toto subito dopo il vertice a tre. Nordio è senza dubbio il profilo preferito da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che di lui aveva già parlato negli ultimi giorni. Titolare dell’inchiesta sul Mose di Venezia, noto per le inchieste sulle Brigate rosse in Veneto e per il caso Tangentopoli, è stato procuratore aggiunto a Venezia. Un uomo che, sì, non ha mai avuto un incarico politico ma che più volte si è esposto sostenendo le battaglie del centrodestra, specialmente della Lega e di Fratelli d’Italia. La più nota è stata quella relativa al ddl Zan, per il quale Nordio non è mai stato d’accordo, così come tutti i partiti di centrodestra, compresa Forza Italia.

Ascoltato in commissione Giustizia al Senato a proposito della legge contro l’omotransbifobia, Nordio diceva che «quando si parla di orientamento sessuale si dà una definizione spuria estremamente ambigua che minaccia di ritorcersi contro le intenzioni del legislatore». Da qui l’esempio: «Se una persona dicesse “io i pedofili li metterei tutti al muro”, sarebbe incriminabile in base al ddl Zan, perché la pedofilia è un orientamento sessuale. È un orientamento perverso, ma noi sappiamo che non c’è nulla di più volatile della concezione del sesso che noi abbiamo». E, invece, no, la pedofilia non è un orientamento sessuale, come invece lo è l’omosessualità, ma un reato gravissimo che prevede pene anche molto severe nel nostro ordinamento. La sua tesi, dunque, era quella secondo cui la legge Zan rischierebbe di punire persino chi si esprime contro la pedofilia. Reato odiosissimo.

La difesa di Salvini

Nordio, classe 1947, di Treviso, anche in altre occasioni ha dimostrato vicinanza al centrodestra. Basti pensare al blocco delle navi dei migranti. Parlando del caso Gregoretti e nello specifico del processo contro Salvini (che era stato indagato per sequestro di persona con l’accusa di aver trattenuto a bordo della nave della Guardia costiera 131 migranti), l’ex pm lo definiva «un voto politico». Per questo Salvini, a gennaio 2020, gli ha persino dedicato un post su Facebook.

Il referendum sulla giustizia

Nordio ha sostenuto anche il referendum sulla giustizia, fortemente voluto dalla Lega e dai Radicali, ed è finito ancora una volta sulla pagina di Salvini: «L’ex procuratore di Venezia Carlo Nordio oggi ha sottoscritto a Treviso i referendum giustizia, grazie. Una firma importante da parte di un magistrato di valore che conosce il sistema della giustizia e ne ha a cuore la riforma. Fatelo anche voi oggi, oltre che ai gazebo si può andare nel proprio Municipio. È un’occasione storica!».

L’endorsement di Meloni

Nel 2015, invece, Nordio è stato citato dalla pagina Facebook di Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia che scriveva: «Il Procuratore aggiunto di Venezia, Carlo Nordio, ha dichiarato che il velo islamico che copre il volto è già vietato dalla legge, e la legge va applicata. Sono totalmente d’accordo con lui. Siamo uno Stato laico, questo vuol dire che ognuno ha il diritto di professare la religione che vuole, ma tutti devono rispettare le leggi dello Stato. Senza eccezioni».

Ora, però, è lo stesso Nordio a “bruciare” la sua candidatura al Quirinale. Intervistato ieri, 24 gennaio, dall’Agi diceva: «Credo che la carica di Capo dello Stato debba esser affidata a un politico e la mia cultura politica è esclusivamente teorica, non ho mai fatto parte neanche di un consiglio comunale. Comunque, se cercassero tra i giuristi, ce ne sarebbero di migliori». Insomma, il candidato al Quirinale per il centrodestra sostiene di non essere la persona giusta poiché non ha esperienza politica.

Foto in copertina di repertorio: ANSA/GIUSEPPE LAMI – Video di Simone Alliva/Twitter

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