La beffa del Pnrr: l’Italia cresce troppo e rischia il taglio dei fondi

Una parte dei miliardi assegnati a Roma potrebbe essere ridistribuito perché la crescita del Belpaese è più forte di quella degli altri paesi europei

L’Italia rischia un taglio dei fondi del Recovery Plan. Ma non perché abbia sbagliato qualcosa, anzi. A giugno, quando scatterà la revisione degli obiettivi del Pnrr, una parte dei miliardi assegnati a Roma potrebbe essere ridistribuito perché la crescita del Belpaese è più forte di quella degli altri paesi europei. E questo perché il 70% delle somme attribuite all’Italia è definitivo, mentre il restante 30%, ovvero circa 60 miliardi, può essere rimodulato secondo le regole. Il Corriere della Sera fa sapere oggi che l’economia cresce a un ritmo più alto di quello che prevedeva la Commissione Europea: 2,6% in più. La Spagna invece viaggia all’1,3% e la Germania allo 0,5%. Per questo si rischiano gli spostamenti di bilancio. Mentre si sta per aprire anche un fronte che riguarda le grandi città. Nei giorni scorsi i sindaci di Roma, Milano, Napoli e Torino hanno scritto al ministro dell’Economia Daniele Franco. Per protestare sui bandi che hanno causato una serie di errori nelle amministrazioni dei ministeri. Per esempio per la riqualificazione energetica si prevede di finanziare una sola scuola per comune. Non risultano criteri demografici neanche su mense e palestre, che saranno 4 per comune. E Milano rischia di restare fuori perché le sue mense che servono più scuole non sono comprese nei progetti. In tutto, il rischio è che le grandi città ricevano poco o nulla mentre i centri più piccoli siano inondati di soldi al di là della loro capacità di spesa.


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