Stasera, 27 gennaio alle 20, «centinaia di ristoranti in tutta Italia» spegneranno la luce dei loro locali e faranno cenare i propri clienti a lume di candela. Il motivo? I rincari delle bollette che stanno colpendo imprese e famiglie. «Abbiamo registrato un aumento spropositato delle nostre bollette. Nel mio caso il 150 per cento. Sono passato, confrontando le spese dello scorso anno, da 13 mila a 32 mila euro di bollette nell’ultimo semestre. Il governo deve intervenire e calmierare questi aumenti», ci spiega Andrea Graziano, ristoratore siciliano che ha lanciato l’iniziativa #blackoutdinner. Aderiranno – continua – «ristoranti da Milano a Palermo, da Firenze a Torino, da Bologna a Ragusa. Saremo almeno 500». Oltre ai rincari, si aggiunga l’incubo del calo della clientela dovuta alla pandemia del Coronavirus: «Hanno tutti il Covid! E chi non ha il virus non viene perché ha paura». Senza considerare il personale in quarantena. Insomma, alcuni ristoratori non ce la fanno più. Il governo, in realtà, è già intervenuto per un taglio delle bollette ma questo, forse non è bastato. Secondo la Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese) gli aiuti del governo copriranno solo il 6 per cento dei rincari. E le famiglie pagheranno 1.200 in più l’anno. Un vero e proprio salasso. E già in molti stanno segnalando l’arrivo di bollette “pazze”. Mai successo prima.
Chi aderisce alla protesta
Tra quelli che aderiscono alla protesta di oggi, 27 gennaio, c’è anche Martina Caruso, chef di un ristorante stellato a Salina, Aurora Mazzucchelli, chef di un locale a Sasso Marconi (Bologna), l’Associazione italiana ambasciatori del gusto e la sigla sindacale, Tni, che rappresenta il mondo della ristorazione e della ricettività. «I costi dell’energia sono insostenibili. Le bollette sono aumentate del 150 per cento rispetto al 2020. A questi si aggiungono i rincari vertiginosi dei costi delle materie prime che stanno portando al fallimento un intero settore», ha spiegato il presidente di Tni Italia, Raffaele Madeo. «Le nostre imprese stanno licenziando, alcune hanno chiuso in attesa di riaprire, forse, di tempi migliori. Lanciamo l’ennesimo appello alla politica e alle istituzioni perché faccia presto. Il dl Sostegni è del tutto insufficiente e ogni giorno che passa è un’azienda in più che muore», ha concluso Madeo. Un problema, quello dell’aumento delle bollette per i ristoratori, che alla fine impatterà sulle tasche dei consumatori, sui cittadini. Il timore è che i proprietari dei locali, per sopravvivere, saranno costretti ad aggiornare i propri listini. Tutti all’insù, però. E anche andare più semplicemente a cena potrebbe diventare un lusso per pochi.
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