No! Un docente non si è dato fuoco a Rende perché sospeso dal lavoro per mancata vaccinazione anti Covid

Aveva chiesto dei giorni di permesso per motivi personali. La famiglia: «Il gesto non è in alcun modo riconducibile ad una protesta per il mancato Green pass»

Durante la giornata del 31 gennaio 2022 sono stati diffusi due video relativi a un uomo che si è dato fuoco davanti alla stazione dei Carabinieri di Rende, in provincia di Cosenza. A seguito del fatto è iniziata a circolare la narrazione No vax e No Green pass del docente disperato perché sospeso dal lavoro in quanto non vaccinato contro la Covid-19, una falsa notizia sostenuta attraverso un post Facebook della sigla sindacale Uil Scuola Monza e Brianza e da politici come Marco Rizzo del Partito Comunista e Bianca Laura Granato.

Per chi ha fretta

  • Un docente, operante nel milanese, il 31 gennaio 2022 si è dato fuoco davanti alla Caserma dei Carabinieri di Rende (Cosenza).
  • Secondo alcuni post Facebook, l’uomo si sarebbe dato fuoco perché sospeso dal servizio in quanto non vaccinato.
  • Sempre secondo alcuni post social, l’uomo sarebbe morto a seguito dell’accaduto.
  • In data primo febbraio 2022, nella tarda serata, l’uomo risulta ricoverato in terapia intensiva presso il Cardarelli di Napoli.
  • Da quanto si apprende dai Carabinieri, ma soprattutto dalla famiglia, l’uomo non era stato affatto sospeso.
  • Il docente era vaccinato.
  • L’uomo aveva chiesto dei giorni di permesso per motivi personali per tornare in Calabria.

Analisi

Ecco il post Facebook della pagina Uil Scuola Monza e Brianza, immortalato da diversi screenshot e di fatto rimosso poche ore dopo la sua pubblicazione:

A quanto pare si tratterebbe di un Docente in servizio in Lombardia. Sembrerebbe che all’origine del gesto ci sia la sospensione dal servizio per non aver effettuato la vaccinazione anti Covid 19.

Ecco il testo del post Facebook di Marco Rizzo, dove tra i commenti annncia agli utenti che possono sostenere il suo partito «con un piccolo contributo».

I grandi giornali, le televisioni tacciono sul fatto che un insegnante trentatreenne si è dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende (Cosenza). Il docente che lavorava in Lombardia, era stato sospeso senza stipendio. Un dramma che ha responsabilità politiche precise. Ma appunto nessuno ne parla. Fosse successo a Minsk, Mosca, Caracas…avremmo notizie per giorni, nell’Italia di oggi NO!

La smentita di Uil Scuola Monza e Brianza

Contattata da Open Fact-checking questo pomeriggio alle 15 per dei chiarimenti riguardo all’annuncio poi rimosso, Uil Scuola Monza e Brianza ci risponde con un post Facebook pubblicato in tarda serata, alle ore 20:21, con il seguente comunicato:

Smentita del post diffuso il 31 gennaio 2022 sul Docente C. F. in servizio in Lombardia

Non è assolutamente vero che l’episodio accaduto il 31.01 us è stato dettato dalla sospensione dal servizio del Lavoratore a causa della mancata vaccinazione anti covid-19.

Vero è, piuttosto, che allo stato non si conoscono le effettive cause dell’accaduto.

Si da atto che il post in parola è stato tempestivamente rimosso dai canali social di questo Sindacato.

Ci scusiamo per quando erroneamente interpretato e diffuso, e porgiamo gli auguri di pronta guarigione al Docente.

Era vaccinato

Nel corso della giornata di oggi, primo febbraio 2022, dal sito Lacnews24.it si riporta all’attenzione la prima smentita delle voci che circolavano sui social: «Destituita di ogni fondamento l’ipotesi alimentata sui social del gesto dimostrativo di protesta contro le restrizioni per i no vax: l’insegnante aveva ricevuto le prime due dosi e aveva le carte in regola per lavorare nella scuola». Inoltre: «In realtà, secondo quanto si è appreso, il giovane, già lo scorso anno chiamato in una scuola della Lombardia, non ha mai subito alcuna sospensione, avendo tutte le carte in regola per prendere servizio e per esercitare regolarmente le funzioni di insegnante».

La smentita della famiglia

A fornire ulteriore fondamento alla smentita è la famiglia del giovane che, tramite il loro avvocato, rilasciano un comunicato (pubblicato da Cosenzachannel e Lacnews24): «Spiace che siano state diffuse notizie infondate circa le motivazioni del gesto e che si stia speculando su una vicenda che richiederebbe il giusto rispetto e un doveroso silenzio». Con maggiore precisione: «Il gesto non è in alcun modo riconducibile ad una protesta per il mancato Green pass, visto che al nostro parente erano già state inoculate le prime due dosi di vaccino e si era in attesa della terza. Chiediamo, dunque, silenzio e rispetto del dolore e della privacy, purtroppo già ampiamente violata, anche per consentire al personale sanitario di agire nel migliore dei modi e senza alcuna pressione mediatica».

In un post di Michele De Simone (archiviato qui), pubblicato il 31 gennaio 2022, leggiamo:

Il prof che si è dato fuoco oggi a Rende è mio cugino.
Il gigante buono.
Oltre al video in cui è ripresa la scena girano delle foto in ambulanza, un gesto vile e incivile che non tiene conto della dignità delle persone e non rispetta i familiari.
Familiari che da lontano aspettano di avere notizie dai medici, ed aspettano con la consueta umiltà e umanità che da sempre caratterizzano ogni membro della Famiglia.
Ma oltre al video e alle foto, leggo articoli e post scritti da speculatori senza scrupoli.
Tralasciando le motivazioni economiche, c’è chi enfatizza il gesto come quello di un prof novax sospeso.
Al netto che la notizia è falsa, ma come si fa a speculare su un gesto così estremo?
Le motivazioni verranno fuori, ed anche se non venissero fuori silenzio e rispetto parole ormai dimenticate ma d’obbligo in un momento così delicato.
Gigante buono scusa se sono mancato per un po’.

Michele De Simone risulta essere un esponente di Fratelli d’Italia, partito politico critico nei confronti del Governo Draghi in quanto all’opposizione. Raggiunto dall’associazione Culturaidentita, sul sito di quest’ultima viene riportato quanto segue:

Michele, tra l’altro amico di CulturaIdentità Calabria, ha smentito le voci che volevano suo cugino un “professore no vax”. Il “gigante buono”, così viene soprannominato in famiglia l’autore del tragico gesto, è vaccinato, dotato di green pass e non ha quindi perso il lavoro. Spesso purtroppo dietro a questi gesti si nascondono traumi e storie personali. Un tragico e doloroso fatto di cronaca, strumentalizzato in modo indegno dagli uni e dagli altri e trasformato in un mistero solo perché larga parte del giornalismo ha deciso di censurarsi preventivamente.

Il TGR Calabria e l’intervento dei Carabinieri

Nel servizio del TGR Calabria, andato in onda il primo febbraio 2022 alle ore 19:30, smentiscono le ricostruzioni diffuse online dalle aree No vax e No Green pass. Ecco le parole del Cap. Mariachiara Soldano ai microfoni del TGR Calabria: «Svolgeva regolarmente l’attività di pubblico impiego in qualità di insegnante avendo aderito alla campagna vaccinale smentendo, pertanto notizie di una sua presunta sospensione»

Durante il servizio vengono riportate ulteriori informazioni: «L’uomo, docente in una scuola di Rozzano nel milanese, non era stato sospeso dall’insegnamento perché non vaccinato, come hanno accertato i Carabinieri aveva solo chiesto alcuni giorni di permesso per motivi personali per tornare in Calabria».

Il post modificato della senatrice Granato

Il 31 gennaio 2022, alle ore 20:08, la senatrice Bianca Laura Granato pubblica il video integrale dell’accaduto nella sua pagina Facebook con il seguente commento:

VIDEO ATROCE DI UN DOCENTE SOSPESO CHE SI DÀ FUOCO DI FRONTE LA STAZIONE DI CARABINIERI DI RENDE (CS)

Un popolo unito non avrebbe mai consentito quello che sta succedendo in Italia.

Mentre le TV ostentano grandi progressi sotto il profilo del PIL, l’Italia sarebbe il paese che corre di più (più di Francia, Germania e Spagna) c’è addirittura chi tenta il suicidio in un modo così atroce.

Ormai i sospesi senza stipendio mangiano insulti e menzogne, i loro figli esclusi da ogni contesto sociale, relegati in DAD per i contagi tra vaccinati.

Che bel Paese abbiamo creato… il Paese della vergogna!

Alle ore 15:31 del primo febbraio 2022, il post viene così modificato:

VIDEO ATROCE DI UN DOCENTE CHE SI DÀ FUOCO DI FRONTE LA STAZIONE DI CARABINIERI DI RENDE (CS)

Un popolo unito non avrebbe mai consentito quello che sta succedendo in Italia.

Mentre le TV ostentano grandi progressi sotto il profilo del PIL, l’Italia sarebbe il paese che corre di più (più di Francia, Germania e Spagna) c’è addirittura chi tenta il suicidio in un modo così atroce.

Che bel Paese abbiamo creato… il Paese della vergogna!

Il docente è morto?

Alcuni siti, come Rassegneitalia, riportano che l’uomo sarebbe morto a seguito dell’accaduto: «È morto oggi il docente “discriminato” che si è dato fuoco: vergognoso silenzio di tutti i media di regime». Il post sotto riportato è stato pubblicato alle ore 14:31 del primo febbraio 2022:

In un post Telegram dell’Avv. Mauro Sandri, pubblicato il primo febbraio 2022 alle ore 11:40, veniva riportato il presunto decesso:

RISPETTO PER I MORTI MA CONSAPEVOLEZZA CHE L’UNICA STRADA E’ LA LOTTA

E’ deceduto il docente che si è dato fuoco per protestare contro la sospensione e la mancata erogazione dello stipendio. Un terribile marchio d’infamia è stato impresso sui corrotti a libro paga dei potentati economici di cui sono servi. Questo fatto tragico impone una riflessione di fondo: occorre essere consapevoli che i gesti disperati sono esattamente gli sbocchi che fanno gioire gli infami discriminatori. Altra e diversa è la scelta che occorre mettere in campo ed è quella della lotta.

A distanza di ore, alle 19:59, QuiCosenza riporta le dichiarazioni dei familiari, riscontrando che l’uomo a quell’ora fosse ancora vivo: «Chiediamo, dunque, silenzio e rispetto del dolore e della privacy, purtroppo già ampiamente violata, anche per consentire al personale sanitario di agire nel migliore dei modi e senza alcuna pressione mediatica». Secondo quanto riportato dal TGR (edizione delle 19:30 del primo febbraio 2022), risulterebbe ricoverato in gravissime condizioni presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli.

Rassegneitalia non supporta con certezza la motivazione del gesto diffusa sui social, quelle legate alla vaccinazione, tuttavia insistendo sul fronte ideologico: «Ma come si è suicidato lui, lo vogliamo fare anche noi, quasi unici sul panorama dei pennivendoli, ricordando quest’uomo, morto il giorno in cui entra in vigore l’ennesima stretta alle nostre libertà. E lo ringraziamo per quel messaggio e quelle immagini atroci, che nessuno potrà dimenticare o ignorare, da ora. Che ha fatto capire a tutti a cosa può portare la disperazione, la solitudine e il caos in cui stanno abbandonando i cittadini. L’idiozia cieca ed ottusa di chi ci governa. L’ineguatezza e la mancanza di empatia di gente che scrive leggi al limite dell’analfabetismo».

L’appuntamento dei No vax

Nicola Franzoni, noto complottista No vax, pubblica il primo febbraio 2022 un video dove annuncia una protesta contro il Governo, concordata con il “Generale” Pappalardo, prevista per giovedì 3 febbraio alle ore 15: «Saremo a protestare di fronte alla Caserma di Rende dove un giovane italiano, un insegnante di 33 anni sospeso, si è dato fuoco, si è immolato per salvare questo Paese e per dimostrare a tutti gli italiani che non si può più vivere in queste condizioni. Cacciamo Draghi! Cacciamo questa dittatura!».

Aggiornamento 16 febbraio 2022

Francesco Chiarello, così si chiamava il 33enne docente cosentino, è deceduto il 16 febbraio 2022 presso l’ospedale Cardarelli di Napoli.

Ci segnalano un post Facebook, pubblicato il 4 febbraio 2022, dove viene riportata la foto di uno striscione anonimo, che sarebbe stato appeso presso l’ospedale, che riporta il seguente testo: «Ti sei dato fuoco per protesta e disperazione. Ti avevano sospeso perché rifiutavi la 3° dose. Menzogne e indifferenza non seppelliranno il tuo gesto». L’autore del post sostiene di aver fotografato lo striscione anonimo il 3 febbraio 2022.

Nel corso delle ultime settimane, Open ha cercato di ricostruire la vicenda cercando di contattare via Facebook il cugino di Francesco, Michele De Simone, senza ottenere risposta (i suoi account social non risultano più online). Siamo entrati in contatto con l’avvocato Ines Perri, legale della famiglia del defunto, per ricevere un commento in merito alle voci che sono circolate online anche da organi di stampa, come RadioRadio (dove sostengono che fosse un «insegnante sospeso»), e in merito alla presunta depressione legata alla morte del padre citata da Calabria7. L’avvocato, nel rispondere alle nostre domande (via Pec in data 5 febbraio 2022), ci ha reindirizzato a un’intervista rilasciata il 4 febbraio 2022 al giornale Qui Cosenza.

Secondo quanto dichiarato al giornale cosentino, nell’articolo pubblicato il 4 febbraio 2022, la famiglia non conosce il reale motivo del gesto, smentendo però quello attribuito attraverso social e alcuni media (il grassetto è nostro):

Di certo, torno nuovamente e categoricamente a smentire, che si tratta di un gesto dimostrativo legato al lavoro, alla vaccinazione o a qualsiasi altro tipo di dimostrazione. Il docente, infatti, – ribadisce ancora una volta l’avv. Perri – è regolarmente vaccinato (altrimenti non sarebbe stato in servizio a scuola), lavora ed è regolarmente impiegato in un istituto scolastico di Milano. Doveva partire quel pomeriggio dopo aver trascorso il fine settimana insieme alla mamma che da qualche anno, dopo la scomparsa del marito, si è trasferita a Rende, prima per stare vicino al figlio durante gli studi e anche per stare vicino alla sorella

Riportiamo l’appello finale di Ines Perri:

Vorrei che tutte queste elucubrazioni mentali da parte di persone che stanno solo speculando e facendosi pubblicità sul tragico gesto finissero. La smettessero di divulgare false notizie e lasciassero per il momento in pace la famiglia, gli amici e i conoscenti di questo povero ragazzo che ha davanti a sé, un percorso medico e psicologico durissimo da affrontare. E’ il caso che la follia di certi soggetti venga messa a tacere. Le cose che sto sentendo in questi giorni sono solo illazioni vergognose e prive di ogni fondamento

Conclusioni

Le presunte motivazioni del gesto vennero inizialmente ricondotte a una sospensione dal lavoro per mancata vaccinazione anti Covid-19. Il docente, però, risulta vaccinato in attesa della terza dose così come non risulta la sospensione dal lavoro. Uil Scuola Monza e Brianza smentisce il suo precedente intervento, affermando che l’uomo non era stato sospeso. La famiglia, di fronte alle voci circolate, chiarisce attraverso l’avvocato Ines Perri che il gesto «non è in alcun modo riconducibile ad una protesta per il mancato Green pass». Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, operava regolarmente come docente nel milanese e aveva chiesto dei giorni di permesso per motivi personale per tornare in Calabria. L’uomo, attualmente, risulterebbe in vita* ma in pessime condizioni presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli [* è deceduto il 16 febbraio 2022]. Non si conoscono, ad oggi, i motivi del gesto.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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