L’epidemiologo Bonanni: «Vi spiego perché possiamo essere ottimisti sulla fine della pandemia»

Il professore di Igiene: «Con Omicron è arrivata l’immunità naturale»

Ieri l’Oms ha certificato che la tregua nei contagi da Coronavirus può essere il preludio alla fine della pandemia. Paolo Bonanni, epidemiologo, professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze, spiega oggi in un’intervista al Corriere della Sera perché è possibile essere ottimisti: «È un ottimismo da prendere sempre con un certo margine d’insicurezza, però è abbastanza ragionevole nel senso che non possiamo pensare di continuare ad avere una circolazione di virus e varianti come l’abbiamo avuta negli ultimi due anni. Fondamentalmente per un aspetto: l’avvento di Omicron con la contagiosità molto elevata che ha avuto, e quindi con tutti i casi che ha provocato, ha determinato una immunità naturale che si è andata a saldare con l’immunità determinata dalla vaccinazione».


Secondo il docente tra i fattori della svolta «oltre a vaccinazione, immunità naturale e diminuzione della contagiosità della variante Omicron, c’è l’uscita dall’inverno. Il freddo ci sfavorisce verso i virus respiratori. Viviamo di più al chiuso e quindi abbiamo una maggiore tendenza a stare in ambienti dove il virus non si disperde come all’aperto. Un altro elemento è il calo del raffreddamento delle mucose, che favorisce l’attecchimento dei virus. Andando verso la stagione calda, questi due elementi vengono a mancare». Ma non è detto che sia ancora finita: «Che non succederà mai più niente, che non emergerà una variante più contagiosa e più aggressiva, questo in campo biologico non si può mai escludere in termini assolutamente certi. È abbastanza ragionevole pensare che, se abbiamo costituito un’immunità di fondo, sia altrettanto ragionevole ipotizzare che è difficile emerga una variante talmente diversa da trovarci completamente scoperti».


Leggi anche: