Morti “con” e “per” Covid-19? Ecco perché invece il conto dei decessi potrebbe essere più alto

I deceduti causati dalla pandemia sono sovrastimati? In molti ne sono convinti. Ma i dati e i numeri suggeriscono invece il contrario

I morti causati dalla pandemia di Covid-19 potrebbero essere di più e non di meno rispetto a quelli effettivamente conteggiati. E quindi la distinzione tra morti “con” e “per” l’epidemia di Coronavirus promossa da alcuni esperti come Matteo Bassetti potrebbe non avere alcun senso. Mentre è più fondata l’ipotesi che la coda di alta mortalità (ieri 326 decessi) mentre i contagi scendono possa essere causata dalla variante Delta, più letale di Omicron. E il bollettino quindi non ha alcuna necessità di cambiare i conteggi per renderli più adatti alla realtà. Anche perché secondo alcuni calcoli l’Italia non ha censito tutti i morti nel 2020. E al radar ne sarebbero scappati circa 27 mila.


27 mila morti in più

A parlare del possibile “buco” nei conteggi è oggi La Stampa. Il quotidiano parte dai numeri di Istat e dal concetto di mortalità attesa. Che si calcola facendo una media di quella rilevata in cinque anni, in questo caso dal 2015 al 2019. Secondo questo conto i decessi anche nel 2020 sarebbero dovuti essere 645 mila. Aggiungendovi i 74 mila per Covid, riportati dalla Protezione civile nei bollettini quotidiani, si arriva a 719 mila. E, questo è un punto centrale, se alcuni o molti di loro fossero morti «con» e non «per» Covid di decessi a fine 2020 ne avremmo dovuti contare meno, perché chi non ce l’ha fatta per altre cause dovrebbe rientrare nella «mortalità attesa». E invece nel 2020 di morti alla fine se ne sono contate 746 mila, 27 mila in più, che potrebbero quindi essere catalogate come «morti sommerse da Covid».


Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio nazionale della Salute, aggiunge anche altro. «In un altro studio Istat-Iss sui decessi in eccesso osservati nei mesi di marzo e aprile 2020 rispetto alla media del periodo 2015-2019, si è evidenziato un aumento significativo di altre cause che, al momento, non trova una spiegazione di natura epidemiologica: polmoniti e influenza (10% del totale dei decessi in eccesso), demenze e malattia di Alzheimer (5% del totale dei decessi in eccesso), cardiopatie ipertensive (5% del totale dei decessi in eccesso) e diabete (3% del totale dei decessi in eccesso)». E quindi i morti in eccesso si spiegano con il fatto che l’Italia è stato il primo paese d’Europa a finire travolto dalla pandemia. Tanto che molti anziani soprattutto nei primi mesi sono morti in casa e i certificati di morte sono stati scritti prima che si accertasse la loro positività.

Lo studio di Iss e Istat

Uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istat sulle cause dei decessi dei contagiati alla data del 25 maggio 2020 aggiunge che Covid-19 è la causa «direttamente» responsabile della morte dell’89% delle persone risultate positive al test. Il restante 11% è attribuibile a malattie cardiovascolari (4,6%), tumori (2,4%), malattie del sistema respiratorio (1%) e altro. E c’è di più: «Confrontando la mortalità attesa con quella effettiva in era Covid, scopriamo che i decessi attribuibili ai contagi negli altri Paesi europei non sono dissimili dai nostri», fa sapere Graziano Onder, che per l’Iss cura il rapporto sui decessi da Coronavirus. Gli stessi dati del bollettino provengono dai certificati di morte. E qui, come spiega Quotidiano Sanità, Asl e ospedali sono tenuti a specificare che siano riportati come decessi causati da Covid-19 soltanto quelli che hanno il Coronavirus come prima causa di decesso.

«Nel momento in cui compili il certificato Istat devi riportare la causa morte e aggiungere altre circostanze che possono essere intervenute. Tra queste ultime può esserci anche il Covid», ha spiegato al quotidiano il presidente di Fnomceo Filippo Anelli. «Segnalarlo non significa farlo diventare la causa del decesso. Non è corretto dire questo. Non funziona così il sistema. Se uno ha diabete o il Covid e muore a seguito di un incidente stradale, segnalerà la presenza di queste patologie ma verrà registrato incidente stradale come causa prima ria del decesso. Se colleghi sono a conoscenza di compilazioni errate delle schede di morte facessero segnalazioni presso la direzione sanitaria delle loro strutture senza limitarsi a raccontarlo ai media», ha concluso. «I morti per Covid sono stati sempre sottostimati», dice invece oggi Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, che ad Agorà, su La7, ragiona sul numero di decessi Covid oggi in Italia. «Le persone dovrebbero ragionare prima di dire queste baggianate», conclude.

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