Green pass, addio all’obbligo dal 15 giugno: il governo Draghi verso la fine dell’emergenza

Gli esperti prevedono una decisa discesa dei contagi a marzo. E l’esecutivo programma le riaperture. Il Green pass potrebbe essere eliminato alla fine di giugno. O il 15

Il governo Draghi accelera sulla fine dell’emergenza Coronavirus. E punta deciso verso l’estate, quando potremo abbandonare gran parte delle restrizioni che hanno accompagnato i cittadini nella lotta contro la pandemia. Mentre il Green pass potrebbe essere eliminato alla fine di giugno. O il 15, secondo alcune previsioni più rosee. Intanto la road map delle riaperture va avanti. La nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza e valida fino al 31 marzo 2022 elimina l’obbligo di mascherine all’aperto dall’11 febbraio. Mentre dal 18 febbraio al primo marzo si programma di aumentare al 75% la capienza negli stadi e al 50% quella dei palazzetti dello sport. Portando al 100% cinema e teatri.


La road map

Il governo si muove perché i segnali dei numeri sulla frenata della pandemia sembrano essere chiari. La curva dei contagi sta scendendo più velocemente del previsto, pur restando intorno a quota 100 mila nuovi casi al giorno. Anche la pressione sugli ospedali sta calando, con un migliaio di ricoverati in meno nei reparti ordinari e un centinaio fuori dalle terapie intensive registrati negli ultimi sette giorni. Per questo il ministro della Salute ha deciso di muoversi sulle mascherine. Il testo dell’ordinanza dice all’articolo 1 che «fino al 31 marzo 2022 è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private». Fino al 31 marzo rimangono comunque i luoghi dove è obbligatorio indossare le Ffp2: treni, aerei, navi e su tutti i mezzi del trasporto pubblico locale.


Anche i contatti stretti dei positivi con terza dose da meno di 120 giorni non sono obbligati a rispettare la quarantena, ma devono indossare per dieci giorni la Ffp2 e rispettare l’autosorveglianza. Rimangono invece sempre esenti: «i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da on poter fare uso del dispositivo; i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva». Si tratta del primo passo della corsa a tappe verso la normalità. Che dovrebbe far cadere tutte le restrizioni da qui a luglio. E il Corriere della Sera scrive che c’è una data di scadenza precisa ipotizzata dal governo anche per il Green pass. Ovvero il 15 giugno. Soltanto fino a quella data potrebbe restare obbligatorio esibirlo nella vita sociale e nel lavoro.

Le date sul calendario

Da venerdì 11 febbraio arriva anche il via libera ai balli in discoteca. Nei locali potrà entrare solo chi ha il Green pass rafforzato, quindi guariti o vaccinati. Se la discoteca è al chiuso sarà obbligatorio indossare la mascherina, tranne quando si sta in pista a ballare. Se è all’aperto si potrà stare invece senza mascherina. Il limite di capienza di tutti i locali da ballo non può essere superiore al 75% all’aperto e 50% al chiuso rispetto a quella massima autorizzata. Il 28 febbraio invece, come ricorda oggi La Stampa, scade l’offerta gratuita di test per gli studenti delle scuole medie e di quelle superiori in autosorveglianza. Dovrebbe essere prorogata di un altro mese. Marzo sarà il mese decisivo. Il quotidiano spiega che nella prima decade le tabelle degli esperti consegnate a Speranza e al presidente del Consiglio Mario Draghi prevedono che i contagi scendano sotto quota diecimila al giorno. In questo caso il governo si prepara a ridurre da 7 a 5 giorni la quarantena per i positivi asintomatici che abbiano ricevuto la terza dose di vaccino. E la capienza degli stadi potrebbe tornare al 100%.

Il 31 marzo scade lo stato d’emergenza e il governo non è intenzionato a prorogarlo ulteriormente. Quindi il primo aprile potrebbe diventare quello del ritorno della la libertà di uscire, andare a scuola e al lavoro anche per chi è positivo ma senza sintomi, a patto di aver ricevuto la dose «booster» a protezione. Le Regioni lo chiedevano da subito. Il governo preferisce aspettare che l’incidenza dei contagi settimanali ogni 100 mila abitanti diventi inferiore ai 50 casi. Rimarrebbe l’autosorveglianza, con obbligo di indossare le mascherine Ffp2.

15 giugno e primo luglio

Il 15 giugno scade l’obbligo vaccinale per gli over 50. E potrebbe essere il giorno dell’addio al Green pass per la vita sociale ed il lavoro. A scomparire dovrebbe essere il Certificato Verde Covid-19 di base, quello che si ottiene con il tampone. Il primo luglio diventerebbe così il giorno dell’addio a tutte le restrizioni. «Dobbiamo avere la consapevolezza che siamo all’inizio di una nuova fase: così come gradualmente abbiamo introdotto tutta una serie di restrizioni, con la solita gradualità provvederemo ad allentarle», ha detto ieri il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ospite della trasmissione televisiva ‘Oggi è un altro giorno‘ in onda su Rai1. Ma è plausibile che un giorno si possano togliere le mascherine all’interno di teatri, cinema o ai concerti? «Assolutamente sì. Ma anche il Green pass. Ci saranno degli allentamenti da qui a breve».

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