Nuova Zelanda, Macarena e Barry Manilow suonati in loop per disperdere la protesta No vax ma i manifestanti ballano – Il video

I tormentoni suonati dozzine di volte non sono serviti a scoraggiare le proteste, così come gli idranti e il vento che soffia a 130 chilometri orari dopo il ciclone Dovi

Centinaia di persone hanno manifestato per giorni a Wellington, davanti al Parlamento neo zelandese, per esprimere la loro contrarietà al vaccino anti-Covid e alle misure del governo per contenerne la diffusione. Il maltempo, che con il ciclone Dovi ha causato frane, smottamenti e inondazioni che hanno portato a evacuazioni in diverse aree del paese, non ha distolto i dimostranti dal loro intento. Per giorni si sono accampati davanti all’edificio, in una forma di protesta statica. Per disperdere la folla le forze dell’ordine hanno fatto ricorso all’uso di idranti e il presidente del Parlamento Trevor Mallard ha dato ordine di attivare il sistema di irrigazione automatica e di riprodurre a ripetizione messaggi del governo sul Covid, musica di Barry Manilow e la Macarena. Ma invece di procurare un fastidio diffuso, i dimostranti hanno provato divertimento, hanno cantato e ballato nella fanghiglia il famoso tormentone latino americano che spopolava negli anni Novanta senza confini geografici.


Nel frattempo venti fino a 130 chilometri orari stanno continuano a soffiare su Wellington e altre parti della Nuova Zelanda. I neozelandesi che protestano, oltre a opporsi come avviene tra i gruppi No vax e no Green pass di tutti i Paesi, chiedono che sia tolto l’obbligo di vaccinazione per certe categorie di lavoratori che operano in diversi settori, come quello sanitario. Queste immagini che stanno facendo il giro del mondo (nei video un estratto diffuso da Bbc e uno diffuso da 1News) non sono piaciute affatto al governo neozelandese secondo cui «si è superato ogni limite».


Il vice primo ministro Grant Robertson ha chiarito alla televisione che ogni cittadino ha il diritto di protestare pacificamente, «ma quei manifestanti sono andati ben oltre tale diritto»: «Trovo la retorica di questa protesta molto inquietante – ha commentato -. C’è qualcosa di triste in essa, c’è un elemento di teoria del complotto in cui le persone si sono cacciate». Nella giornata di giovedì – al terzo giorno di protesta – il sit-in danzante è culminato con l’arresto di 122 persone. Ma, dopo i disordini di quella giornata e le immagini circolate su ogni canale, le autorità hanno tentato di scoraggiare la protesta solo con la musica e l’acqua che però a poco sono serviti. Il presidio è andato avanti. I prati intorno al Parlamento appaiono al momento come un grande pantano di fango. Il sovrintendente Scott Fraser ha affermato che la polizia sta continuando a «cercare opzioni per risolvere il problema», visto che l’acqua, il vento, la Macarena e Barry Manilow in loop sembrano non funzionare. Su Twitter, il cantante James Blunt ha scherzato e ha offerto i suoi servizi alla polizia: «Fatemi sapere se non funziona». Intanto il maltempo continua ad abbattersi con violenza sul Paese, con vento e pioggia continui. Le autorità hanno invitato la popolazione a evitare tutti i viaggi non essenziali, con molte strade bloccate da smottamenti di fango o inondazioni.

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