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Crisi Ucraina, Macron e Putin: «Lavorare per il cessate il fuoco», ma la Cbs: «Da Mosca c’è l’ordine di invadere»

20 Febbraio 2022 - 22:55 Redazione
Secondo le principali testate televisive americane, nonostante la trattativa in corso, la Russia sarebbe ormai prossima a invadere l'Ucraina. Nel pomeriggio si è svolto un colloquio tra Putin e Macron. Intanto sul campo continuano le tensioni: oggi i filorussi parlano di due civili rimasti vittime degli attacchi

L’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca ha lanciato un avvertimento agli statunitensi che vivono in Russia, consigliando loro di essere pronti lasciare il Paese in autonomia, in caso di attacco della Russia all’Ucraina. Nella comunicazione vengono menzionate «minacce di attacchi contro centri commerciali, stazioni ferroviarie e della metropolitana e altri luoghi affollati nelle grandi città russe, tra cui Mosca e San Pietroburgo». Nel messaggio agli statunitensi presenti in Russia, è stato dunque raccomandato di «prendere in considerazione piani di evacuazione dalla Russia che non richiedano l’assistenza delle autorità statunitensi». 

Il ministro della Difesa ucraino: «Inopportuno parlare di invasione nei prossimi giorni»

Parlare di un’invasione russa «nei prossimi giorni è inopportuno». A dirlo è il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov. “«A oggi – ha riferito all’emittente Ictv – la nostra intelligence non registra che truppe offensive russe siano preparate per un’invasione, ma questo non vuol dire che non lo possano fare se lo vogliono entro una-due settimane, dipende dai loro piani. Questo – ha proseguito – non significa però che non vi sia alcuna minaccia: ricordo ai nostri alleati che la minaccia esiste dal 2013».

Cnn: «75% delle forze russe posizionate per attacco»

La Russia ha quasi il 75 per cento delle sue forze convenzionali in posizione contro l’Ucraina. A darne notizia è l’emittente americana Cnn, citando come fonte un dirigente statunitense che sarebbe a conoscenza diretta delle informazioni di intelligence a riguardo. Secondo quanto riportato, a circa 60 chilometri dal confine con l’Ucraina sarebbero stati posizionati 120 dei 160 gruppi tattici di battaglione russi, numero che equivale appunto al 75 per cento delle principali unità da combattimento del Cremlino. Mosca starebbe dunque mobilitando contro Kiev 35 dei 50 battaglioni per la difesa aerea, 500 tra caccia e caccia bombardieri e anche 50 bombardieri medio-pesanti. Stando ad altre fonti, gli Usa avrebbero addirittura informazioni di intelligence secondo cui i comandanti russi hanno ricevuto ordine di procedere con un’invasione dell’Ucraina. Il corrispondente della Cbs per la sicurezza nazionale David Martin ha fatto sapere che i comandanti sul terreno starebbero facendo piani specifici su come manovrare nei loro settori di battaglia. Stando a quello che ha raccontato durante la trasmissione Face the Nation i comandanti sul terreno starebbero programmando come manovrare le proprie truppe nei diversi settori.

Macron e Putin: «Lavorare al cessate il fuoco nel Donbass»

Il colloquio telefonico tra Emmanuel Macron e Vladimir Putin, considerato l’ultimo tentativo per evitare il conflitto, si è concluso dopo quasi due ore di confronto nel pomeriggio di oggi, 20 febbraio. I due leader, a quanto riferisce l’Eliseo, sono d’accordo sulla necessità di lavorare al cessate il fuoco nell’Ucraina Orientale. Macron e Putin hanno avuto un colloquio produttivo, ha fatto sapere Parigi, perché i due leader si sono detti d’accordo sulla necessità di lavorare urgentemente al cessate il fuoco nel Donbass. Putin però ha fatto sapere di aver specificato che l’aumento della tensione è causato dalle “provocazioni” da parte dell’Ucraina. Subito dopo il presidente francese ha chiamato l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Manovre diplomatiche che mirano a raggiungere la distensione nell’area, dopo le ripetute violazioni del cessate il fuoco registrate tra sabato e domenica. «Vogliamo che si intensifichi il processo di pace – è il tweet di Zelensky -. Sosteniamo la convocazione urgente di una riunione del gruppo di contatto trilaterale (Ucraina, Russia, Osce) e l’introduzione immediata di un cessate il fuoco».

Unicef: «Mezzo milioni di bimbi con problemi psicologici»

«In Ucraina Orientale quasi 430.000 bambini vivono con cicatrici psicologiche e hanno bisogno di un sostegno continuo per affrontare il trauma emotivo di crescere in un conflitto prolungato, che va avanti da 8 anni». Questa denuncia del portavoce dell’Unicef per l’Italia, Andrea Iacomini. «Le scuole e gli asili non sono un bersaglio e dovrebbero essere un luogo sicuro per i bambini dell’Ucraina per imparare e crescere. Più di 750 scuole purtroppo ad oggi sono state danneggiate dall’inizio del conflitto su entrambi i lati della linea di contatto», ha spiegato. «I bambini in Ucraina Orientale vivono in uno in uno dei tratti di terra al mondo più contaminati dalle mine. Ogni giorno, vivono, giocano, vanno e tornano da scuola in aree disseminate di mine, ordigni inesplosi e altri residuati bellici esplosivi mortali. E’ tanto pericoloso quanto inaccettabile. Chiediamo in queste ore drammatiche di proteggere i bambini dagli attacchi», ha concluso.

Botta e risposta Usa-Russia

Video di Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev

La vicepresidente Usa, Kamala Harris, durante un briefing con la stampa sulla conferenza sulla Sicurezza di Monaco, ha dichiarato: «Crediamo che Putin abbia preso la sua decisione. Punto». Secondo Harris, l’Europa è sull’orlo di una possibile «guerra». Accuse respinte dal Cremlino, che attraverso il portavoce di Putin, Dmitry Peskov ha ribadito: «Non c’è alcun motivo per la Russia di attaccare nessuno». In un’intervista all’emittente statale Russia 1, Peskov ha poi esortato i Paesi occidentali: «a tornare a essere ragionevoli. Vi esortiamo a porvi la domanda: che senso ha che la Russia attacchi qualcuno».

I separatisti denunciano due vittime civili per gli attacchi di Kiev

La milizia dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk sostiene che almeno due civili sarebbero stati uccisi nei bombardamenti di questa notte messi a segno dalle truppe di Kiev, che tentavano di sfondare nel villaggio di Pionerskoye, a 7 km dal confine con la Russia. Secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass, i militari del Luganks considerano quella di questa notte una rappresaglia dopo che ieri 19 febbraio sono morti due militari dell’esercito ucraino durante gli scontri nel Donbass. I bombardamenti di questa notte avrebbero anche distrutto cinque edifici. Il dipartimento della difesa dei separatisti di Lugansk dicono che le truppe di Kiev hanno attraversato il fiume Seversky con il sostegno dell’artiglieria, per poi attaccare le postazioni dei miliziani separatisti: «Ma l’attacco è stato respinto».

Dal Donbass quasi un milione chiedono il passaporto russo

Nelle ultime 24 ore dalle regioni filorusse nella parte orientale dell’Ucraina sono state evacuate almeno 40 mila persone. Secondo l’agenzia Interfax, i profughi arrivati dal Donbass nella regione russa di Rostov sono stati accolti prevalentemente in 92 centri di accoglienza temporanea, come ha spiegato il ministro ad interim per le situazioni di emergenza del Cremlino Alexander Chupriyan: «Sono più di 40 mila le persone che hanno dovuto lasciare le regioni limitrofe e sono arrivate in Russia». L’evacuazione dal Donbass è scattata dopo l’appello dei vertici delle autoproclamate repubbliche separatiste, che hanno invitato donne e bambini a lasciare il Donbass, invitando gli uomini a tenersi pronti a combattere. Il Cremlino avrebbe messo a disposizione diversi autobus, oltre all’offerta di 10 mila rubli, circa 120 euro, per ogni profugo. Nella guerra di propaganda tra Russia e Ucraina arriva poi la notizia rilanciata dall’agenzia russa Tass secondo cui quasi un milione di ucraini residenti nel Donbass avrebbe chiesto la cittadinanza russa. Finora, spiega l’agenzia, sono già 770 mila quelli che l’hanno ricevuta. A riferirlo è il deputato della Duma di Stato della regione di Rostov, Viktor Vodolatsky: «Il numero totale di coloro che hanno presentato domanda è di circa 950 mila. Le persone ora continuano a rivolgersi ai servizi di migrazione e a scrivere domande per ottenere la cittadinanza russa».

Notte di bombardamenti nel Donbass

TELEGRAM | Un video pubblicato dal canale Telegram «Donbass decide», in cui i separatisti scrivono: «Distretto Kievsky di Donetsk ora. La terza ora della notte, i residenti di Donetsk ascoltano le esplosioni dei proiettili e l’abbaiare dei cani»

Dalla mezzanotte in Italia fino all’alba le truppe ucraine avrebbero continuano a bombardare il territorio dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, compresa la città principale dell’area. A denunciato sono fonti dei separatisti raccolte dall’agenzia russa Tass, secondo cui gli attacchi sono partiti da poco dopo la mezzanotte in Italia, con sei bombardamenti che hanno preso di mira anche l’insediamento di Staromikhailovka, a ovest di Donetsk. Colpiti da colpi di mortaio anche i centri di Zaytsevo Yuzhnoye e Spartak. Un’ora dopo, la missione della Repubblica di Donetsk riferisce di altri sei bombardamenti, di cui due sarebbero andati a segno su Dokuchayevsk e Yelenkovka. Colpite altri 27 centri abitati nell’altra regione separatista, quella di Lugansk, dove ci sarebbero stati una cinquantina di attacchi da parte dell’esercito di Kiev: «in violazione del cessate il fuoco», denuncia la missione locale dei separatisti. Da ieri 19 febbraio le repubbliche separatiste hanno avviato una mobilitazione generale degli uomini, perché si tengano pronti a combattere, mentre prosegue l’evacuazione di massa di migliaia di donne e bambini verso la vicina regione russa di Rostov. Secondo il portavoce della milizia popolare di Lugansk, Ivan Filiponenko, le truppe ucraine schierate nel Donbass sono state messe «in piena allerta da combattimento», mentre il governo di Kiev continua il suo rafforzamento militare nell’area.

L’allarme di Johnson

In un’intervista alla Bbc dalla conferenza di Monaco, il premier britannico Boris Johnson ha dichiarato che le prove finora raccolte dalle intelligence occidentali suggeriscono che la Russia stia pianificando: «la più grande guerra in Europa dal 1945». Johnson ha poi aggiunto che secondo il presidente americano Joe Biden le forze russe hanno intenzione di entrare in Ucraina da Est, attraverso il Donbass, per lanciare un’invasione che circonderà Kiev. Johnson è ormai convinto che: «Ci sono tutti i segnali dicono che il piano è già in un certo senso iniziato».

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