«La Danimarca invita i siriani a tornare a casa per far posto agli ucraini». La denuncia delle ong

La posizione ufficiale del ministero per l’Immigrazione è che tutti i rifugiati in Danimarca vengono trattati allo stesso modo. Ma le associazioni di attivisti hanno registrato diverse esortazioni a tornare in Siria, nonostante la guerra civile

Gli ucraini sono i benvenuti, i siriani no. Questo l’orientamento del governo danese che ha più volte invitato i rifugiati siriani originari di Damasco e di altre città della Siria a tornare in patria, malgrado la guerra civile in corso. Per la Danimarca ora la priorità sul fronte della politica migratoria sembra essere l’accoglienza dei civili in fuga dalle aree del conflitto in Ucraina. Per questo l’esecutivo sta lavorando a una legge che sospenderà le norme sull’asilo per gli ucraini che fuggono dalle zone di guerra dopo l’invasione russa. «Quando c’è la guerra in Europa e un vicino europeo è esposto a ciò che vediamo in Ucraina, non c’è il minimo dubbio nella mia mente – ha spiegato il ministro degli Esteri e dell’Integrazione Mattias Tesfaye -: dobbiamo aiutare come meglio possiamo: accogliendo gli ucraini sul suolo danese».


La proposta di legge «renderà più facile agli ucraini ricevere permessi di soggiorno in modo che possano iniziare rapidamente la scuola e il lavoro», in linea con l’Unione europea che garantisce protezione temporanea agli ucraini. Ma intanto è polemica sul trattamento riservato ai siriani, che pure sono alle prese in patria con una guerra sanguinosa. Il governo sta esortando questi civili a rientrare nel loro paese nonostante i conflitti in corso, e l’accusa degli attivisti che protestano per le ultime politiche migratorie danesi pesa sull’esecutivo: «In questo modo si mette in pericolo la loro vita». Le associazioni per la tutela del migranti parlano di «ipocrisia» visto il «diverso trattamento».


Per il momento non si hanno testimonianze di rimpatri forzati ma gli attivisti hanno registrato diversi tentativi di esortazione a tornare in patria. Per sgonfiare la polemica, il ministero danese per l’Immigrazione si è subito affrettato ad affermare che tutti i rifugiati in Danimarca vengono trattati allo stesso modo: «Tutte le persone che richiedono asilo hanno gli stessi diritti». E ha colto l’occasione per ricordare che circa 30 mila siriani a cui è stato concesso un permesso di soggiorno nel 2014 vivono ancora nel Paese. L’associazione Refugees Welcome Denmark protesta anche per il fatto che è in corso una disparità di trattamento: «Se le persone arrivano dall’Afghanistan o dalla Siria sono chiamate migranti fino a quando non hanno lo status di rifugiato. Ora invece chiamiamo immediatamente gli ucraini rifugiati». L’associazione siriana per la dignità dei cittadini parla invece di «politica disumana di ritiro della protezione per i rifugiati siriani in Danimarca».

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