Carburante, gas e luce alle stelle. Il ministro Cingolani: «Aumenti immotivati, questa è una colossale truffa»

Il ministro della Transizione ecologica propone di fissare un tetto massimo europeo per il prezzo del gas e dell’energia elettrica

Quello che sta accadendo nelle ultime settimane nel nostro Paese inizia a diventare allarmante. Da una parte i prezzi alle stelle di luce e gas, dall’altra quelli folli dei carburanti. Aumenti che rischiano di far schizzare in alto anche i prezzi dei beni di prima necessità (senza considerare la protesta ad oltranza dei camionisti che potrebbe scattare lunedì 14 marzo; il condizionale è d’obbligo visto che la commissione di garanzia per lo sciopero ha bocciato la mobilitazione, ndr). L’allarme, ora, arriva dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che, a SkyTg24, parla di «un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti, è una spirale speculativa su cui guadagnano in pochi, una colossale truffa a spese dei cittadini e delle imprese», dice. Il problema non si ferma, però, solo ai carburanti ma riguarda anche gas e luce: milioni di italiani hanno già ricevuto maxi bollette che non sanno davvero come pagare. «È necessario stabilire il prezzo massimo oltre il quale gli operatori europei non possono andare. È fondamentale. Serve un tetto massimo per il prezzo del gas, un costo appetibile da non affossare il mercato. E, se fisso il prezzo del gas, fisso anche il prezzo per l’energia elettrica», sostiene. Un provvedimento che, però, per essere incisivo, deve partire dall’Ue e non dai singoli Stati.


L’attacco agli ambientalisti

Secca, invece, la risposta del ministro sul nucleare: «C’è stato un referendum e ora non avrebbe senso costruire centrali nucleari in Italia. Bisogna investire in ricerca e sviluppo in modo almeno da preparare il futuro». Infine, parlando del gas, per il quale l’Italia dipende molto dall’estero, Cingolani lancia un accusa forte e chiara agli ambientalisti: «Con una spinta ambientalista falsa abbiamo ridotto la produzione di gas nazionale ma abbiamo continuato a consumarne. Ora dobbiamo diversificare e recuperare rapidamente il terreno perduto».


Foto in copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

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