Decreto taglia prezzi, Draghi: «Altri 4,4 miliardi per aiutare famiglie e imprese contro i rincari» – Il video

Il premier in conferenza stampa: «Gran parte degli interventi di oggi non sono finanziati dal bilancio pubblico, ma dall’insieme delle aziende del comparto energetico»

«Oggi abbiamo veramente preso dei provvedimenti importanti e questi sono motivati dalla necessità di dare una risposta le conseguenze sul nostro paese della guerra in Ucraina». Esordisce così il premier Mario Draghi durante la conferenza stampa dopo il Cdm in cui il governo ha dato il via libera al Decreto Ucraina, per un totale di 4,4 miliardi di euro stanziati. Il presidente Draghi, dopo aver ringraziato «i ministri Franco, Cingolani, Giorgetti e il sottosegretario Garofoli per l’importante contributo». illustrando le misure, ha sottolineato: «Con questo provvedimento interveniamo per aiutare cittadini e imprese a sostenere i rincari dell’energia con particolare attenzione le famiglie più bisognose e alle filiere produttive più esposte, al contempo miglioriamo anche alcuni presidi a tutela del nostro sistema imprenditoriale e rafforziamo il nostro sistema di aree di accoglienza per gestire gli afflussi di rifugiati dell’Ucraina che stanno aumentando giornalmente e che ci aspettiamo aumentino ancora molto nelle prossime settimane». Il totale delle misure messe in campo ammonta a 4,4 miliardi di euro, che si aggiungono ai circa 16 miliardi stanziati dall’esecutivo negli ultimi sei mesi. «Ma a differenza degli scorsi provvedimenti – ha sottolineato il premier – gran parte degli interventi di oggi non sono finanziati dal bilancio pubblico, dalle aziende del comparto energetico: tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime e ridistribuiamo questo denaro alle imprese e alle famiglie che si trovano ovviamente in grado di facoltà».


Draghi: «5,2 milioni di famiglie pagheranno energia come in estate»

Il premier ha poi fatto una rapida panoramica su alcuni dei principali provvedimenti: «fino a fine aprile il prezzo alle pompe di benzina e gasolio sarà ridotto di 25 centesimi al litro, inoltre aumentiamo da 4 a 5,2 milioni il numero delle famiglie protette dagli aumenti delle bollette, che pagheranno l’energia come estate scorsa. Permettiamo la rateizzazione delle bollette fino a due anni. Abbiamo portato il tetto Isee da 8mila a 12mila euro, includendo 1,2 milioni di famiglie in più rispetto al provvedimento precedente». Inoltre, ha proseguito il premier, «permettiamo la rateizzazione delle bollette fino a 2 anni aumentiamo i crediti d’imposta sul costo dell’energia del gas e a favore delle aziende energivore e gasivore, e creiamo dei fondi per aiutare i comparti dell’autotrasporto, dell’agricoltura e della pesca e per il rifinanziamento la cassa integrazione per le aziende in difficoltà».

Draghi: «Le speculazioni non sono più tollerabili, è una questione di sicurezza nazionale»

Quanto invece alle speculazioni emerse nei giorni scorsi, in particolare sulla benzina ma anche per altri prodotti, il premier Draghi ha spiegato che il governo «ha dotato l’Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ndr) di maggiori poteri ispettivi, un primo passo. Questo deve cambiare assolutamente. La situazione è cambiata, è una situazione di sicurezza nazionale, di emergenza, quindi questi comportamenti non sono più tollerabili».

Franco: «Intervento del 10% su extra-profitti aziende energetiche»

L’intervento sugli extra-profitti delle aziende energetiche dovuti al balzo dei prezzi «sarà del 10 per cento», ha precisato il ministro dell’Economia Daniele Franco. «Intendiamo tassare una quota del margine fra operazioni attive a fini Iva e operazioni passive a fini Iva dell’ultimo semestre rispetto al medesimo semestre di un anno fa – ha proseguito – . Interverremo dove gli aumenti sia in termini percentuali che assoluti sono significativi». «Gli interventi riguardano sia famiglie sia imprese, a cui negli scorsi sei mesi sono stati destinati rispettivamente 10 miliardi e 5,5 miliardi», ha sottolineato il titolare del Mef, ma «l’esigenza in questo momento di difficoltà nel reperimento delle materie prime è che il nostro sistema delle imprese sopravviva bene e continui a lavorare».

Cingolani: «Dopo le accise interventi in tempo reale»

Durante la conferenza stampa, il ministro il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha spiegato che l’esecutivo ha deciso di adottare sulle accise che incidono sui prezzi energetici una misura “a tempo”, cioè fino alla fine di aprile, perché «le fluttuazioni al momento sono tali che impegnarsi troppo a lungo potrebbe diventare controproducente e dunque si va su periodi brevi e poi ci si organizza in tempo reale vedendo i “contratti forward”».

Draghi: «Nelle prossime settimane nuovi provvedimenti sull’Ilva»

Durante la conferenza stampa il premier Draghi ha annunciato inoltre che «nelle prossime settimane intendiamo prendere nuovi provvedimenti per migliorare la capacità di Ilva di produrre acciaio». Il tema era stato sollevato precedentemente in cabina di regia dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Il titolare del Mise, infatti, ha lanciato un duplice allarme per la produzione d’acciaio in Italia: «Servono rottami e tutela della materia prima che abbiamo nel Paese», invitando tutti a una riflessione su Ilva e, in particolare, se modificare le quantità di acciaio prodotte a tutela del prodotto nazionale.

Garofoli: «Diversifichiamo i sistemi di sicurezza informatica della Pa e interveniamo con Golden Power e 5G»

«Riguardo i sistemi di sicurezza informatica, il decreto prevede un obbligo per le Pubbliche amministrazioni di diversificare i prodotti di sicurezza informatica, in particolare gli antivirus, in particolare quelli legati alla Federazione Russa», ha spigato il sottosegretario Garofoli. Il sottosegretario di Stato alla Presidenza ha poi spiegato che con il nuovo decreto si «rafforzano alcuni presidi riguardanti la sicurezza del sistema produttivo, intervenendo sulla disciplina del Golden Power». In tal senso, con questo decreto si interviene «mettendo a regime alcune disposizione degli ultimi di due anni con carattere di temporaneità e si irrobustisce l’apparato con un monitoraggio di ufficio» sugli asset strategici italiani. Inoltre, «si interviene anche sul sistema 5g, lo si amplia al cloud e ad atre componenti e si prevede che la notifica debba riguardare non le singole acquisizioni delle singole componenti tecnologiche, ma il piano annuale di acquisizione che ciascun operatore intende effettuare».

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