Quella in Ucraina è: «una guerra santa contro l’anticristo e il satanismo», torna a parlare Dugin: “ideologo” di Putin

Secondo il filosofo russo non è escluso che il conflitto in corso possa degenerare con le armi nucleari, ma in quel caso sarà solo per colpa degli Stati Uniti. Un incontro Putin-Zelensky? Impossibile

Quella scatenata dalla Russia contro l’Ucraina è una «guerra santa contro l’anticristo e il satanismo» secondo Aleksandr Dugin, filosofo russo intervistato a Fuori dal coro, il programma su Rete4 condotto da Mario Giordano. Secondo Dugin, presentato come l’ideologo di Vladimir Putin per la sua vicinanza al partito del presidente russo, il «satanismo» è rappresentato dal «sistema di valori moderno occidentali» che la Russia combatte invadendo l’Ucraina per contrastare: «l’egemonia culturale dell’occidente». Una posizione sostanzialmente allineata a quella del patriarca di Mosca Kirill, che in un recente sermone aveva detto che la guerra in Ucraina combatteva: «chi sostiene la lobby gay».


Oltre alle questioni “morali”, Dugin sostiene che l’avanzata militare dell’esercito russo sia ancora così lenta per un preciso ordine del Cremlino: «perché le nostre truppe hanno ricevuto l’ordine di non colpire i civili». Gli obiettivi non militari colpiti dai raid russi però sono all’ordine del giorno, come mostrano i diversi video e le testimonianze che raccontano di intere zone residenziali bombardate. Secondo Dugin però si tratta di attacchi degli stessi ucraini: «I civili sono colpiti dai nazionalisti ucraini per dare la colpa ai russi», come aveva già dichiarato in un’intervista al Il Giornale dello scorso 14 marzo.


A proposito invece della minaccia nucleare, già agitata oggi alla Cnn dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, il filosofo russo è sicuro che: «L’unica potenza mondiale che può scatenare la guerra nucleare sono gli Stati Uniti se decideranno di intervenire nel conflitto», non escludendo quindi che la Russia possa se non debba far ricorso all’atomica. Di certo Dugin non vede possibile una colloquio tra Putin e Volodymyr Zelensky, perché il presidente ucraino: «Non rappresenta nulla», mentre il capo del Cremlino è disposto a parlare solo: «con personaggi che possono decidere».

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