Galli mette in guardia: «L’addio al Green pass dà ragione ai No vax. Pandemia finita? Ci illudiamo perché in tv ora si parla di guerra»

L’infettivologo ora in pensione avverte sui rischi legati all’aumento dei casi in corso in tutta Europa. Contagi che in realtà sarebbero più alti di quelli conosciuti

É ancora presto per ritenersi al sicuro dal Covid-19: questo è il messaggio che emerge dall’intervista che Massimo Galli, ordinario fuori ruolo di malattie infettive all’Università Statale di Milano, ha rilasciato all’ANSA. «Non solo aumentano i casi di Covid-19 in Italia ma sono molti più di quanto ufficialmente traspare», sostiene Galli, che ha spiegato come ci sia una netta differenza tra i casi registrati e quelli reali, dove i secondi sarebbero nettamente superiori ai primi. L’infettivologo ha poi ricordato come le varianti Omicron 1 e 2 siano più contagiose, anche per chi è guarito da altre varianti, e che pertanto faremmo meglio a «tenerci ben stretto il Green pass». A sostegno di questa tesi, il medico e docente italiano cita il caso tedesco: nelle ultime quattro settimane, infatti, l’Italia ha registrato 1.5 milioni di casi, 3.5 milioni in meno rispetto a quelli in Germania. Eppure, noi abbiamo registrato solo 500 decessi in meno dei tedeschi, che ha calcolato 5mila morti: «questo significa che i casi reali nel nostro Paese sono molti di più dei dichiarati. E ciò avviene perché ci sono molti che fanno il test a casa o che non si testano proprio, non registrando la propria positività», conclude Galli.


Pertanto, anche se la crescita dei casi in reparti di area medica o rianimazione appare più contenuta di quella che si era verificata nel corso delle precedenti ondate, è presto per tirare un sospiro di sollievo: permane infatti «qualche segnale di crescita. E resta il fatto che, se i casi continuano a aumentare il denominatore si amplia, quindi anche i ricoverati». Non bisogna dunque togliere improvvisamente il tema dai media, anche se la guerra in Ucraina ha distolto l’attenzione del pubblico dalla questione pandemica: «La guerra in Ucraina ha tolto il tema pandemia dai media e i segnali dati, un po’ da tutti i governi, è stato quello di voltare pagina. Ma se si guardano i numeri di tutta Europa, questa comunicazione non è corretta». Riguardo l’abolizione del Green pass, l’infettivologo ha dichiarato chiaramente di non essere d’accordo: «Non la trovo accettabile. Così si dà ragione a quelli che non si sono vaccinati».


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