Draghi: «L’ambasciatore russo Razov inquietato dalle critiche? Nel suo Paese non c’è libertà di stampa, qua sì e si sta meglio» – Il video

Il premier: «Non è una sorpresa, in Russia non c’è libertà di stampa, da noi è sancita dalla Costituzione»

«Voglio esprimere la mia solidarietà a tutti i giornalisti de La Stampa e al suo direttore Giannini, veramente una solidarietà sentita. La libertà di stampa è da noi sancita dalla Costituzione. Forse non è una sorpresa che un ambasciatore russo si sia così inquietato con un giornale italiano che poteva esprimere degli atteggiamenti di critica, perché in fondo lui è ambasciatore di un Paese dove non c’è la libertà di stampa. Da noi c’è: si sta molto meglio». Sono le parole del presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles, rispondendo alla domanda di un giornalista de La Stampa riguardo la querela presentata dall’ambasciatore della Russia a Roma, Sergey Razov, per l’articolo Guerra Ucraina-Russia: se uccidere Putin è l’unica via d’uscita di Domenico Quirico e per cui il diplomatico russo ha depositato una denuncia nei confronti del giornalista e del quotidiano. 


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