«Putin è rimasto sorpreso dall’incapacità delle truppe ma continuerà la guerra per non perdere la faccia»

L’ex segretario generale della Farnesina Michele Valensise: «Il tempo lavora contro l’Ucraina ma anche contro la Russia»

Michele Valensise, già segretario generale della Farnesina e ambasciatore in Germania, in un’intervista rilasciata a Il Messaggero dice che Vladimir Putin punta a una guerra lunga in Ucraina e che anche se l’operazione sta andando male lo Zar non vorrà perdere la faccia. «La logica, la razionalità di un’azione scatenata in questo modo, è tutta da dimostrare. Sicuramente l’“operazione militare speciale”, come Putin obbliga a chiamare la sua guerra, ha avuto uno sviluppo molto diverso dalle aspettative di Mosca, per via di fattori come la straordinaria resistenza ucraina, la morsa molto stretta delle sanzioni, l’incapacità tecnica dimostrata dalle truppe russe. Tutto questo era difficile da prevedere, possono esserci tante concause, inclusa l’analisi non accurata dei rapporti di forza sul terreno, ma i dubbi sulla razionalità della decisione permangono».


Riguardo i negoziati di pace, secondo Valensise un congelamento della situazione «lascerebbe aperta la soluzione definitiva, senza pregiudicarla, per successivi negoziati. La si farebbe insomma decantare in attesa di tempi migliori. Gli ucraini sembrano disponibili. I russi non sappiamo». Mentre, spiega l’ex ambasciatore a Marco Ventura, a Putin razionalmente converrebbe «contribuire a una via d’uscita la più rapida possibile, perché il tempo sta lavorando contro l’Ucraina, distrutta ogni giorno di più, soprattutto in termini di vite umane, che a differenza dei palazzi non si potranno ricostruire, ma anche contro la Russia, alle prese con qualche difficoltà interna e con un problema di reputazione internazionale. La sua credibilità non è più quella di un grande Paese e attore globale quale è».


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