Inflazione italiana ai massimi dal 1991: siamo al +6,7%

A trascinare la crescita è il prezzo dell’energia. Cresce anche il carrello della spesa: +5%

Esplode l’inflazione italiana e arriva a livelli massimi degli ultimi 30 anni. A dare le stime preliminari per marzo 2022 è l’Istat, che spiega come secondo le stime preliminari l’indice nazionale dei prezzi al consumo per tutto il paese, (NIC), inclusi gli aumenti sui tabacchi: c’è un aumento del 1,2% su base mensile e del 6,7% su base annua (da +5,7% del mese precedente). L’Istat chiarisce anche che livelli del genere non erano registrati dal luglio 1991. La crescita, ovviamente, è trascinata dall’energia: Come spiega ancora Istat, “sono i prezzi dei Beni energetici non regolamentati a sostenere l’ulteriore crescita”. Gli aumenti, con livelli leggermente minori, riguardano anche il carrello della spesa: nell’ultimo mese, le “tensioni inflazionistiche continuano a diffondersi con la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” che accelera di quasi un punto percentuale, portandosi a +5%”. Spiega ancora Istat. Aumentano i prezzi sui Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +4,1% a +5,0%) i prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,3% a +6,9%), restano stabili i prezzi dei servizi la cui dinamica su base annua rimane stabile (+1,8%). I beni registrano una crescita a due cifre (+10,2%).


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