Le stragi a Bucha, Irpin e Hostomel, il dossier «da film horror» sul tavolo del governo ucraino: «Uccisi bambini, anziani e donne»

Molti dei cadaveri trovati nei territori liberati dopo l’occupazione russa avevano le mani legate. Secondo il governo di Kiev, le truppe russe avevano anche provato a rubare oggetti di valore e denaro

Sono stati ritrovati altri 57 corpi a Bucha, dove solo ieri il sindaco aveva denunciato di aver dovuto seppellire quasi 300 cadaveri di civili raccolti dalle strade della cittadina alle porte di Kiev, dopo che l’esercito russo aveva cominciato il ritiro dalla regione della capitale ucraina. Il capo dei soccorritori a Bucha, Serhii Kaplytchny, ha spiegato di aver ritrovato la fossa comune con una dozzina di corpi che erano ancora visibili, mentre altri erano solo parzialmente sepolti. Rapporti di questo tenore si stanno accumulando sulle scrivanie delle autorità di Kiev, tracciando un «quadro post-apocalittico» di quel che è accaduto sotto l’occupazione russa, ha detto il consigliere presidenziale Oleksiy Arestovych citato dall’agenzia ucraina Unian. «Questo è un appello speciale volto ad attirare l’attenzione del mondo su quei crimini di guerra, crimini contro l’umanità, che sono stati commessi dalle truppe russe a Bucha, Irpin e Hostomel». Le immagini diffuse sui social, rilanciate anche dal capo delegazione ucraino Podolyak, sembrano: «scene da film horror – ha detto Arestovych – Le vittime di questi crimini di guerra sono già state trovate, tra cui donne violentate che hanno cercato di bruciare, funzionari del governo locale uccisi, bambini uccisi, anziani uccisi, uomini uccisi, molti di loro con le mani legate, tracce di tortura e colpi alla nuca. Rapine, tentativi di prendere oro, oggetti di valore, tappeti, lavatrici».


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