Cacciari contro Freccero: «Libero di dissentire dalle sciocchezze. Ma sono contro l’aumento delle spese militari»

Il filosofo: non credo nemmeno alle analogie tra la strategia anti-Covid e le guerre della Nato

Il filosofo Massimo Cacciari non segue Carlo Freccero su Mariupol. L’ex direttore di Raidue aveva, a proposito del teatro, parlato di «un materiale prodotto ad hoc a scopo propagandistico di cui conosciamo l’esistenza, ne è un buon esempio il bombardamento all’ospedale pediatrico con l’influencer incinta, successivamente dichiarata morta e ricomparsa poco dopo in un’altra storia. Ma già nelle altre guerre avevamo precedenti di ogni tipo, dai falsi salvataggi dei caschi bianchi in Siria ai filmati dell’Isis girati in studio» durante un convegno della commissione DuPre. Cacciari oggi in un’intervista al Corriere della Sera si smarca: «Non sono per nulla d’accordo con questa e altre cose dette da Freccero. Il comitato DuPre non è un partito. Ciascuno può dire quello che vuole, io sono libero di bollare come sciocchezze le cose che ritengo tali».


Cacciari si smarca anche dalle analogie tra la strategia anti-Covid e la guerra della Nato suggerite da Ugo Mattei: «Se ci si riferisce al modo in cui queste crisi sono state affrontate, possiamo discutere. Col Covid non poteva scoppiare la Terza guerra mondiale, con l’invasione dell’Ucraina sì. Certo, la gestione dell’emergenza Covid e alcuni provvedimenti di politica sanitaria — non ovviamente i vaccini, sui cui benefici, per quanto non risolutivi, parlano i dati — non mi hanno affatto convinto, come non mi convincono le decisioni prese sull’onda dell’emergenza. Ma non andrei oltre ed eviterei paragoni assurdi». Nel colloquio con Tommaso Labate il filosofo ci tiene a far sapere di essere contrario all’aumento delle spese militari: «Io sono contrario all’aumento delle spese militari di Paesi che non hanno una comune politica di sicurezza né una comune difesa. Aumentare le spese per armamenti in queste condizioni è pura follia. Che bisogno c’è di innalzare le spese militari quando l’Unione europea non ha avuto alcun ruolo decisivo in nessuna delle crisi internazionali che ci sono state negli ultimi trent’anni?».


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