Incontro Draghi-sindacati: il premier «Tutti mettano qualcosa», Landini: «I lavoratori hanno già dato»

Accordo per un’altra riunione dopo Pasqua a cui parteciperà anche Confindustria, ma nel merito la Cgil critica il governo

Dopo due ore di colloquio, è terminata la riunione che si è svolta a Palazzo Chigi questa mattina 7 aprile tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i rappresentanti dei maggiori sindacati del Paese, Cgil, Cisl e Uil. A prendervi parte il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini e il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Assente giustificato il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, positivo al Covid da qualche giorno, sostituito dai segretari confederali Ignazio Ganga e Giulio Romani. Presente anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando. Mario Draghi avrebbe proposto ai sindacati un dialogo permanente, un metodo di lavoro che racchiuda più soggetti e competenze possibili per affrontare, come riporta Ansa, «i mesi molto complicati che abbiamo davanti e il disagio sociale che sta diventando sempre più marcato».  « Noi qui cerchiamo di arrivare a soluzioni. Tutti devono metterci qualcosa», ha aggiunto il premier.


Le prime dichiarazioni al termine dell’incontro, che arriva all’indomani dell’approvazione del Def in Consiglio dei ministri, sono dei sindacati: «Il premier ci ha illustrato la possibilità di strutturare un confronto articolato e permanente sui temi della crisi – ha detto il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri uscendo da Palazzo Chigi – Sul metodo ci siamo. Nel merito rispetto alle risposte da dare a cittadini non ci siamo ancora. Aspettiamo», ha aggiunto. Segni di apertura anche dalla Cisl, che approva la volontà di Draghi di costruire un patto sociale che «ovviamente va riempito di contenuti e di merito». Aperto a nuovi confronti anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: «Draghi prospetta un confronto maggiore che possa anche portare a un patto. Bene, per noi però è importante il contenuto, non il contenitore. Per fare un patto servono accordi concreti. Lavoratori, pensionati e precari hanno già dato, devono prendere».


Sul merito degli interventi, però, lo stesso Landini si dice poco convinto: «Cinque miliardi (contro il caro bollette, ndr) non sono sufficienti, serve uno scostamento di bilancio. Abbiamo avanzato richieste precise sui mutui, sugli affitti, sulle bollette. Serve introdurre un intervento su chi ha redditi e patrimoni più alti, un contributo di solidarietà», ha aggiunto il segretario. Entrambe le parti hanno dato disponibilità per un nuovo incontro dopo Pasqua, a cui saranno presenti questa volta anche i rappresentanti delle imprese.  

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