Violenza domestica, la Corte dei Diritti dell’Uomo: «Pm italiani passivi davanti al rischio»

Strasburgo si pronuncia sull’omicidio del piccolo Michele da parte del padre, avvenuto nel 2018 a Scarperia in provincia di Firenze. Nonostante gli allarmi, nessuno fece nulla prima del delitto

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per non aver protetto Annalisa Landi e i suoi figli dalla violenza del padre, Nicolò Patriarchi. Nel 2018, a Scarperia, in provincia di Firenze Patriarchi accoltellò e uccise il figlio Michele, di appena un anno, e non riuscì a fare lo stesso con la figlia solo perché Annalisa le fece scudo con il corpo, sopravvivendo miracolosamente. I litigi della coppia erano noti in paese e alle forze dell’ordine, che più volte erano intervenute per sedare la situazione. Proprio l’assenza di azioni ulteriori è al centro della sentenza della corte di Strasburgo: «I procuratori sono rimasti passivi di fronte ai gravi rischi che correva la donna e con la loro inazione hanno permesso al compagno di continuare a minacciarla e aggredirla». A causa di ciò lo Stato dovrà risarcire i danni morali alla donna, che sono stati stimati in 32 mila euro.


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