Inflazione ai massimi dall’inizio degli anni ’90. Bankitalia: «Se la guerra continua può sfiorare l’8%»

La tendenza è riconducibile principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia e, in seconda battuta, di quelli alimentari

Corre l’inflazione in Italia. A marzo ha raggiunto il 7%, segnando nella media del primo trimestre il livello più alto dall’inizio degli anni ‘90. A riferirlo è Bankitalia, che spiega come la tendenza sia riconducibile principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia e, in seconda battuta, di quelli alimentari. Sempre secondo Bankitalia, l’inflazione potrebbe avvicinarsi all’8% nel 2022 nello scenario peggiore degli sviluppi della guerra in Ucraina. Il dato scenderebbe al 2,3% nel 2023. Palazzo Koch ipotizza una inflazione al 5,6 e al 2,2% nello scenario intermedio e al 4 e 1,8% nello scenario più ottimistico di una risoluzione rapida del conflitto. Bankitalia analizza poi l’effetto della guerra sulla crescita del Pil. Anche in questo caso, una prosecuzione del conflitto avrebbe un impatto significativo, con la crescita del Pil che si attesterebbe attorno al 2% nel 2022 (le ultime stime del governo sono del 3,1%) e nel 2023.


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