Il ministro Cingolani: «In 24-36 mesi stop alla dipendenza dal gas russo»

Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica: «Stiamo aspettando che un protocollo venga siglato dalla presidenza di un altro paese, non posso dare dettagli»

In 24-36 mesi l’Italia potrebbe dire addio al gas russo. A dirlo è il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, secondo il quale «è ragionevole dire che possiamo abbandonare completamente la dipendenza dal gas russo». Ovviamente non subito. Lo ha detto in un intervento registrato e trasmesso nel corso dell’incontro Crisi climatica, dalla protesta alla proposta al Festival internazionale del giornalismo in corso a Perugia. Per il ministro, però, resta il problema dello stoccaggio. «Il lavoro che stiamo facendo di diversificazione delle fonti – ha aggiunto – ci consente già per il primo semestre del prossimo anno di aver compensato buona parte del gas russo da altre fonti e progressivamente di superarlo». Per i prossimi mesi non ci saranno, dunque, grandi problemi visto che «un po’ c’è la stagione calda in arrivo, un po’ perché abbiamo delle riserve e anche perché non abbiamo solo gas. Ricordiamo anche che il consumo energetico di un Paese a gennaio, febbraio e marzo è circa il doppio di quello che abbiamo durante l’estate». Come mettere, allora, la parola fine alla dipendenza dal gas russo? Con un protocollo da siglare con un altro Paese. «Stiamo aspettando che un protocollo venga siglato e una lettera ufficiale di invito per cui si andrà poi a firmare. Ora è altissima la probabilità che questa cosa avvenga nei prossimi giorni. Però, finché non ho il pezzo di carta mandato dalla presidenza di quello Stato, non posso dire altro», ha concluso. Insomma, l’Italia sta trattando con un altro Paese – quale non si sa – per sostituire le forniture di gas russo con un altro Paese.


Foto in copertina di repertorio: ANSA/MOURAD BALTI TOUATI


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