Francia, aperta un’inchiesta su Zemmour per gli sms agli elettori ebrei: «L’antisemitismo che uccide è quello islamico»

L’indagine, portata avanti dalla procura di Parigi, è nata a seguito della denuncia di due organizzazioni

Oggi, martedì 12 aprile, la procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per violazione della privacy sul candidato francese Eric Zemmour. Il team del leader del partito Reconquête aveva lanciato una campagna di diecimila sms rivolta ai cittadini francesi di fede ebraica, il giorno prima delle elezioni presidenziali. Il messaggio conteneva un link dal titolo «Messaggio di Eric Zemmour ai francesi di confessione ebraica». Zemmour, che al primo turno ha ottenuto il 7,5%, diceva che «l’antisemitismo che uccide oggi è islamico», e sottolineava come lui fosse «l’unico a denunciare l’espansione dell’Islam». Le legislazione francese prevede fino a 300.000 euro di multa e cinque anni di carcere in caso di compilazione di registri con dati su origini etniche o credo religioso di persone che non hanno dato il proprio consenso. L’emittente francese Bfmtv ha contattato il team del candidato, il quale ha confermato l’invio dei messaggi tramite un data broker che ha coinvolto «le persone che hanno comunicato il proprio numero di telefono a organizzazioni o servizi che si occupano del tema dell’antisemitismo». Il team ha poi dichiarato di non conoscere l’identità di queste organizzazioni. L’indagine della procura di Parigi è nata a seguito della denuncia di due organizzazioni. Stephane Lilti, che ha sporto denuncia per l’Unione degli studenti ebrei di Francia, ha dichiarato: «Attendiamo con impazienza che gli inquirenti facciano il loro lavoro». Mentre Sacha Ghozlan, per l’associazione J’accuse, ha scritto su Twitter che si tratta del più grande «sfruttamento di liste nominative di ebrei dai rastrellamenti del Vel’d’hiv».


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