Il generale Del Vecchio: «Vi spiego perché Putin vuole una vittoria nel Donbass per dare l’ok alla pace»

La resistenza ucraina non riuscirà a fermare l’attacco: «Stanno combattendo da quasi 50 giorni, c’è molta stanchezza dall’una e dall’altra parte»

Il generale ed ex senatore Mauro Del Vecchio, impegnato sul campo in Bosnia, Macedonia e Afghanistan, in un’intervista rilasciata a Il Mattino oggi parla della situazione della guerra in Ucraina e spiega che dopo il Donbass si apriranno spiragli per la pace. «Da più fonti sappiamo che c’è uno spostamento consistente di truppe dal Nord al Sud per la stretta finale sul Donbass. Se l’attacco finale accadrà stanotte o nei prossimi giorni è difficile dirlo, ma ormai è certo», spiega Del Vecchio. Per il quale la resistenza ucraina non riuscirà a fermare l’attacco: «Stanno combattendo da quasi 50 giorni, c’è molta stanchezza dall’una e dall’altra parte e per questo motivo i russi stanno facendo arrivare un numero molto elevato di soldati freschi», dice a Mariagiovanna Capone. Per il generale «la Russia prenderà il sopravvento e così avrà raggiunto uno degli obiettivi che si è prefissata. La battaglia dovrebbe essere risolutiva per far iniziare finalmente le trattative per una tregua o un trattato: con questi territori conquistati, Putin può sedersi sulla sedia del vincitore e quindi guidare le trattative da una posizione di potere». Ma sulla trattativa c’è ancora qualche incognita: «Putin si fermerà al Donbass? È la regione chiave di tutti i suoi obiettivi, la regione principe di questa guerra. Ma non sappiamo se lo sguardo andrà altrove. Tipo su Odessa, per togliere ogni sbocco sul mare all’Ucraina».


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