Finlandia e Svezia presto nella Nato? Pechino attacca: «Cercate solo l’egemonia». Stoltenberg: «Cina non è nemica ma crescita preoccupa»

«La crescita della Cina ha implicazioni per la nostra sicurezza e tutto ciò verrà preso in considerazione dal prossimo piano strategico che gli alleati si daranno a Madrid», ha precisato il segretario generale della Nato

La Cina attacca la Nato. In risposta alle dichiarazioni della ministra degli Esteri britannica Liz Truss sull’importanza per l’alleanza di avere una prospettiva globale, citando Taiwan e l’Indo-Pacifico, Pechino ha espresso parole molto dure, sentendosi toccare il suo nervo più scoperto: «La Nato è uno strumento al servizio di singoli Paesi per cercare l’egemonia», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, riferendosi non solo al Nord Atlantico, ma anche all’Asia-Pacifico, verso cui l’alleanza si è rivolta negli ultimi anni «per mostrare la sua potenza e fomentare i conflitti». Il portavoce ha poi rincarato la dose: «La Nato afferma di essere un’organizzazione difensiva, ma in realtà crea costantemente confronto e problemi, richiede agli altri Paesi di attenersi alle norme di base delle relazioni internazionali, ma lancia incautamente guerre contro Paesi sovrani e li bombarda indiscriminatamente, provocando la morte e lo sfollamento di civili innocenti. La Nato ha già causato confusione in Europa, quindi rovinerà ancora l’Asia-Pacifico e il mondo intero?».  


Non si è fatta attendere la risposta dell’alleanza, attraverso le parole del segretario generale Jens Stoltenberg: «La Cina per la Nato non è un nemico, ma la sua crescita ha implicazioni per la nostra sicurezza e tutto ciò verrà preso in considerazione dal prossimo piano strategico che gli alleati si daranno a Madrid», ha dichiarato. E ha aggiunto: «La Cina non rispetta i nostri valori democratici, investe nella marina e nella tecnologia dei missili ipersonici, si avvicina a noi nell’Artico e in Africa, vuole controllare le infrastrutture tecnologiche come il 5G e ha partnership sempre più stretta con Mosca».


Il vertice con Metsola a Bruxelles

L’accusa di Pechino è arrivata, tra l’altro, proprio mentre il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola si incontravano a Bruxelles per discutere del futuro nell’alleanza di Svezia e Finlandia, che hanno espresso con sempre più convinzione la loro volontà di farne parte. «Se Svezia e Finlandia decidono di entrare nella Nato saranno accolti a braccia aperte», ha detto Stoltenberg in conferenza stampa all’Eurocamera. «Abbiamo lavorato con questi Paesi per anni, sappiamo che le loro forze hanno gli standard della Nato, abbiamo condotto insieme in molte missioni e mi aspetto che il processo sia veloce dopo che le formalità saranno espletate. Sono certo – ha aggiunto – che troveremo accordi di sicurezza nel periodo di interregno fino a quando sarà ratificata la loro scelta».

Il segretario ha poi sottolineato il forte valore simbolico e politico dell’eventuale ingresso della Finlandia e della Svezia nell’alleanza, criticando la Russia per le minacce di gravi conseguenze militari nei confronti dei due Paesi scandinavi: «Le minacce di Mosca a Finlandia e Svezia a non entrare nella Nato dimostrano che la Russia non rispetta la libertà di ogni Paese di decidere del proprio destino». Manforte dalla presidente Metsola, che ha strizzato l’occhio alle aspirazioni europee di Georgia e Moldavia, paesi che a inizio marzo hanno richiesto ufficialmente di aderire all’Unione Europea: «Questo parlamento ha sempre dato il benvenuto a tutti i paesi che vedono l’Europa come la loro casa – ha detto – Capiamo le minacce a cui sono sottoposte, quando sarà il momento il Parlamento è pronto a sostenere i passi per il loro ingresso nell’Ue».  

Foto in copertina: il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg (ANSA)

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