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C’è la mano del Regno Unito dietro i raid contro gli obiettivi russi e il salvataggio di Zelensky?

30 Aprile 2022 - 06:03 Redazione
Un sospetto comincia a girare tra gli analisti: in Ucraina potrebbe essere in azione lo Special Air Service. Ovvero il reparto delle missioni impossibili al servizio di Sua Maestà

C’è la mano britannica dietro alcune operazioni di guerra in Ucraina? Dal salvataggio del presidente Zelensky agli attacchi alle navi e ai territori russi, tra gli analisti dell’intelligence comincia a serpeggiare un sospetto ben preciso riguardo le missioni segrete e i reparti inglesi. In particolare, spiega oggi Repubblica in un articolo a firma di Gianluca Di Feo, si comincia a sospettare dello Special Air Service (Sas), il reparto delle missioni impossibili creato nel 1941 in Nord Africa per combattere contro Italia e Germania. E che attualmente svolge funzioni di anti-terrorismo e di salvataggio ostaggi, oltre che operazioni militari speciali.

Il sospetto

I soldati di Sua Maestà agiscono sotto falso nome per non compromettere il loro governo. E oggi potrebbero utilizzare i contractor, ovvero i mercenari che sono attivi al fianco delle forze di Kiev. Come il cittadino americano Willy Joseph Cancel, morto all’inizio di questa settimana sul fronte ucraino. Il loro motto è “Who dares win” (“Chi osa vince”) e secondo alcuni nella prima notte di guerra sono stati loro a proteggere Zelensky dalle intenzioni omicide di Mosca. Ma, spiega il quotidiano, ci sono altri due episodi ben definiti dietro i quali potrebbe esserci il loro zampino. Il primo è l’affondamento di una nave militare russa, la Saratov, che si trovava nel porto di Berdyansk, il 24 marzo scorso. All’epoca si parlò di missili che l’avevano colpita, ma la storia sarebbe andata diversamente. Ovvero: un’incursione di subacquei con piazzamento di una mina magnetica sulla fiancata della nave e successiva fuga senza lasciare traccia. Il secondo episodio è l’attacco con gli elicotteri contro due depositi di carburante a Belgorod. Nell’occasione Kiev negò dapprima responsabilità; poi il presidente Zelensky, rispondendo a una domanda sulla paternità dell’attacco, se ne uscì con una frase piuttosto ambigua che sembrava una rivendicazione: «Mi dispiace, ma non parlo dei miei ordini come comandante, leader di questo Stato. Ci sono cose che condivido solo con le forze armate quando parlano con me».

«No comment»

Ora, spiega Repubblica, emerge un’altra verità: le telecamere hanno inquadrato due MI-24 Hind, che sono in dotazione a entrambe le forze in campo. Ma gli Hind li usano anche i nuovi mercenari: è successo in una missione sulla Sierra Leone e all’epoca l’equipaggio era composto anche da ex Sas. L’idea è che per il reparto britannico non sarebbe stato difficile noleggiarne un paio per colpire e scomparire. Infine, ci sono i russi. L’agenzia Ria Novosti ha annunciato qualche tempo fa un’indagine del Comitato d’Inchiesta russo sulla guerra in Ucraina riguardo la presenza di 20 membri delle Sas mandati a Leopoli. Il governo britannico ha risposto con un “no comment”.

Foto copertina da: Quotidiano Nazionale

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