Carfagna: «Il voto del parlamento per le armi all’Ucraina? Non è necessario»

La ministra per il Sud: qualche partito ha cambiato idea o cerca una vetrina? Pazienza

Un nuovo voto in parlamento sulle armi all’Ucraina non è necessario. Ne è convinta la ministra per il Sud e la coesione Mara Carfagna, che ne parla oggi in un’intervista rilasciata a Repubblica. «Le scelte di questa portata si riesaminano in Parlamento solo se succede qualcosa di radicalmente nuovo, non certo perché qualche partito ha cambiato idea o cerca una vetrina», dice l’esponente di Forza Italia nel colloquio con Giovanna Vitale. «È ovvio che sono per la pace e contro le armi – puntualizza -. Ma se non fornissimo armi a Kiev la Russia raderebbe al suolo l’Ucraina e al tavolo della diplomazia non si parlerebbe di pace ma di capitolazione, di resa senza condizioni”. E sulla rinascita dell’asse gialloverde tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte su questi temi, risponde: «Mi sembrerebbe davvero singolare. Il governo gialloverde è esistito, ha fallito su tutta la linea ed è caduto dopo un anno, credo senza grandi rimpianti degli italiani».


Infine, Carfagna spende parole di miele per il premier: «La premiership di Mario Draghi è stata una vera risorsa per l’Italia nel biennio più drammatico dal dopoguerra a oggi. Ma la sua eredità più preziosa è un’eredità di metodo, che dovremmo cercare di non disperdere: la capacità, in momenti di crisi molto ardui, di sacrificare interessi particolari per ottenere soluzioni utili all’interesse nazionale. Insomma, smetterla di far politica usando i problemi per piantare bandierine anziché affrontarli e risolverli».


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