Ucraina, Guerini risponde alle polemiche sulle armi a Kiev: «Le inviamo su mandato del Parlamento»

Il ministro della Difesa è stato attaccato per aver detto di voler «neutralizzare le postazioni russe»

Per il ministro della Difesa Lorenzo Guerini il governo Draghi «sta lavorando a sostegno dell’Ucraina secondo le indicazioni che sono state date dal Parlamento», con una risoluzione sulle armi da mandare a Kiev che è stata votata «a larghissima maggioranza, quasi all’unanimità». Con il voto alla risoluzione, il Parlamento ha dato mandato al governo di «sostenere, tramite l’invio di materiale militare, la resistenza ucraina con sistemi d’arma difensivi». «È quello che stiamo facendo con gli invii che abbiamo fatto finora – ha detto il ministro -, insieme agli altri Paesi europei e insieme ai Paesi alleati. E sulla base, appunto, del mandato che abbiamo ricevuto da Parlamento».


Le sue dichiarazioni non sono casuali, ma arrivano a seguito delle polemiche scatenatesi nelle ultime ore a seguito di alcune sue affermazioni. Guerini aveva ribadito il sostegno italiano alla resistenza ucraina davanti alle commissioni riunite Difesa e Esteri di Camera e Senato, dicendo: «L’impegno italiano continuerà a supportare l’Ucraina nella sua difesa dall’aggressione russa anche con dispositivi in grado di neutralizzare le postazioni dalle quali la Russia bombarda indiscriminatamente le città e la popolazione civile». Subito dopo la precisazione del ministero: «Si riferisce a munizionamenti a cortissimo raggio funzionali al solo scopo difensivo e per proteggere città e cittadini».


Le polemiche di Conte e Salvini

Era arrivata immediata la reazione di Giuseppe Conte (M5s) a Dritto e rovescio: «Quella espressione appena l’ho letta dalle agenzie mi ha molto preoccupato. Ma vorrei dare atto a Guerini che l’ha in parte corretta». «Siamo contrari come M5S all’invio di armi sempre più letali e offensive – ha ripetuto Conte – ma il tema vero è l’indirizzo politico: l’Italia sta partecipando agli aiuti all’Ucraina ma con quali finalità? Quali posizioni fa valere l’Italia con i propri alleati?». Dubbi sono stati avanzati anche dalla Lega. Matteo Salvini, segretario del partito, ha detto: «Guerini? Dopo due mesi e mezzo domandiamoci a chi stanno andando queste armi. Difendere l’Ucraina è doveroso, ma penso che lo stesso popolo abbia disperatamente voglia di cessate il fuoco, di piace».

Foto in copertina di repertorio: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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