Molestie al raduno degli Alpini, Bonetti: «Inaccettabile da uomini al servizio dello Stato»

Dopo la prima denuncia ufficiale arrivata ieri 10 maggio da una giovane di 26 anni, la ministra per la Pari Opportunità ha commentato: «L’utilizzo della donna come oggetto non è davvero compatibile con i principi costituzionali»

«Quanto è accaduto è gravissimo e inaccettabile per le istituzioni e in particolare per uomini che sono e devono essere al servizio dello Stato». Così la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, commentando le denunce di molestia e segnalazioni che continuano ad arrivare in riferimento all’adunata nazionale dello scorso 5 maggio a Rimini. In diretta su Rai News la ministra ha continuato: «L’Italia si fonda sulla piena parità di genere e quindi deve ripudiare con forza quella subcultura di prevaricazione del maschile nei confronti del femminile. Quell’utilizzo del femminile come un oggetto che non è davvero compatibile con i principi costituzionali».


La denuncia e le segnalazioni

«La prima denuncia è stata presentata ai carabinieri e altre ne arriveranno a breve, perché alcune delle centinaia di vittime delle molestie sessuali ricevute lo scorso fine settimana a Rimini, in occasione dell’adunata degli Alpini, sono pronte a presentare una querela contro ignoti alle forze dell’ordine». A parlare è il collettivo Non Una di Meno, il gruppo che per primo ha raccolto e diffuso le segnalazioni e che ora sta lavorando con il proprio team legale. La prima denuncia ufficiale è arrivata nella giornata di ieri 10 maggio, quando davanti ai carabinieri di Rimini si è presentata una giovane 26enne con avvocato e amica al seguito. Dal racconto fornito alle forze dell’ordine, sabato 7 maggio la ragazza si sarebbe trovata circondata da tre persone in mezzo alla folla che l’avrebbero presa per un braccio, per poi strattonarla e dirle più frasi a sfondo sessuale. Lei si è divincolata ed è riuscita a scappar via.


Anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha preso le distanze su quanto accaduto: «I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati. Episodi, voglio ribadirlo con forza, che sarebbero all’opposto dei valori degli Alpini e di una manifestazione che è celebrazione di solidarietà, principi e bellissime tradizioni». Il ministro ha continuato: «È sbagliato fare generalizzazioni, ma allo stesso tempo non ci deve essere nessuna tolleranza: le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione e vanno condannate senza esitazioni».

La difesa degli Alpini

A rispondere alle accuse nelle ultime ore è stata l’Associazione nazionale Alpini: «È chiaro che se ci sono denunce circoscritte e circostanziate prenderemo provvedimenti, ma al momento non ne risultano», ha detto il presidente Sebastiano Favero. A difendere gli Alpini anche qualche voce fuori dal coro come quella della Conferenza delle donne del Pd di Rimini che si è schierata in difesa degli Alpini. «Intendiamo dissociarci da toni accusatori, tesi a incrementare un clima di polemica generalista e qualunquista, che getta un inaccettabile discredito verso un Corpo dal valore riconosciuto e indiscusso del nostro Esercito. È imprescindibile che le vittime di eventuali violenze provvedano a esporre querela verso fatti che le abbiano viste coinvolte».

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