La Spagna verso la svolta: tre giorni di congedo durante il ciclo mestruale

In Italia, intanto, dal 17 al 19 giugno si terrà il primo festival al mondo dedicato alla salute mestruale

In Spagna il diritto alla salute mestruale sarà uno dei punti principali della riforma della legge sull’aborto: dal congedo per malattia di tre giorni alla formazione di centri educativi per la garanzia di prodotti igienici. Un segnale che conferma il tentativo da più parti di garantire un diritto alla salute tra i più sottovalutati e spesso negati. A Tolosa l’azienda francese Labége ha deciso di stabilire una giornata di congedo retribuito per tutte le dipendenti durante il ciclo mestruale.


La riforma spagnola sull’aborto fa luce sul diritto mestruale

In Spagna la legge sull’aborto ha già una data di approvazione. La ministra per l’Uguaglianza, Irene Montero, ha annunciato che la sua intenzione è quella di portare la riforma della norma al Consiglio dei ministri martedì 17 maggio. Il testo amplierà diritti non riconosciuti finora dalla legge e abrogherà il divieto per i minori di 16 e 17 anni di interrompere la gravidanza senza l’autorizzazione dei genitori, un provvedimento introdotto durante il governo del PP dall’allora ministro della Giustizia Alberto Ruíz Gallardón. Oltre alla questione dell’interruzione di gravidanza, la norma prevede anche altri importanti novità sui diritti delle donne. 


All’interno del testo di legge è previsto anche un ampio capitolo sul diritto alla salute mestruale con misure pensate ad hoc, tra cui il congedo da lavoro per malattia fino a tre giorni e la messa a disposizione «di prodotti igienici» come modo per «combattere la cosiddetta povertà mestruale». La riforma prevede dunque il libero accesso ai prodotti igienici per le donne in situazioni di esclusione e l’eliminazione totale dell’Iva. «Il dato che sappiamo è che una donna su due ha un periodo doloroso e che una donna su quattro hanno difficoltà ad accedere ai prodotti per la gestione delle mestruazioni», ha detto pochi giorni fa la direttrice dell’Istituto delle donne, Toni Morillas. E ha aggiunto: «Nel nostro Paese abbiamo un problema con il corpo delle donne e abbiamo difficoltà a riconoscere le mestruazioni come un processo fisiologico che deve generare diritti».

Il tabù della dismenorrea

Fino a pochi mesi fa, in Spagna la dismenorrea (il forte dolore uterino che sorge durante il periodo delle mestruazioni) era praticamente un tabù. Tuttavia, la decisione di due consigli comunali, quello di Girona nel giugno 2021 e quello di Castelló de la Plana nel settembre dello stesso anno, di includere questo diritto nei loro contratti di lavoro, ha messo questo dibattito sul tavolo politico. Entrambi i consigli hanno approvato un permesso per dare alle dipendenti la possibilità di assentarsi dal lavoro per otto ore al mese che potranno poi recuperare nei tre mesi successivi.

In Italia il primo Festival al mondo sulla salute mestruale

In Italia, dove le istituzioni stentano ancora a riempire le lacune su un tema lasciato troppo ai margini, le realtà associative Promise ed Errante hanno deciso di dare una scossa al dibattito organizzando il primo Festival del Ciclo mestruale nel mondo. Assieme alle autrici del podcast Eva in Rosso faranno di Milano la prima città al mondo in cui per tre giorni (dal 17 al 19 giugno) si cercherà di discutere, riflettere e soprattutto trovare proposte.

Dal disturbo disforico premestruale all’endometriosi, dalla sostenibilità ecologica dei presìdi alle transfobie, il diritto alla salute si intreccia in modo inevitabile con il diritto di genere. «Secondo il rapporto pubblicato dall’azienda Essity nel 2019, basato su 1633 interviste fatte a donne e uomini residenti in Italia, sebbene il ciclo mestruale sia un evento fisiologico per le donne in età̀ fertile, solo la metà di queste (51,3%) vi associa un sentimento di normalità», spiegano le ideatrici del Festival. «Rilevante poi è che uomini e donne concordino (45,3%) nel considerare le mestruazioni un tabù».

Per la realizzazione dell’iniziativa, il Festival ha deciso di lanciare anche una campagna di crowdfunding, attiva da oggi 12 maggio fino al prossimo 15 giugno. «In meno di 2 settimane sono stati raccolti più di 2.700€ e i sostenitori sono molti», raccontano gli organizzatori. «Contribuendo alla campagna sarà possibile donare da una a tre confezioni di assorbenti che verranno spediti al confine con l’Ucraina».

L’esempio virtuoso di Labége

L’azienda francese Louis di Labége, località non molto lontana da Tolosa, è una delle poche società del Paese a garantire il congedo mestruale. La decisione è stata presa l’8 marzo scorso riconoscendo alle otto dipendenti presenti il diritto di potersi fermare dai lavori di falegnameria dell’azienda durante il loro periodo di ciclo. «Una misura che è vantaggiosa per tutti e non solo per le donne», ha spiegato il direttore generale di Louis, Thomas Devineaux.

«Le dipendenti non devono produrre nessun certificato medico e non c’è bisogno di autorizzazione», ha spiegato, «in caso di cicli dolorosi basta informare il manager. Lavoriamo in un clima di flessibilità e così evitiamo imprevisti durante la produzione. Crediamo sia importante che nel luogo di lavoro ci siano fiducia e benessere, così facendo speriamo di spingere altre aziende a seguire il nostro esempio».

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