Sparatoria di Buffalo, i video diventano virali (nonostante le censure). Su Facebook 43 mila interazioni

Il 14 maggio Payton Gendron è entrato armato al Tops Friendly Market di Buffalo e ha ucciso 10 persone. Dopo l’arresto, Gendron ha detto agli investigatori: «Volevo uccidere afroamericani»

Payton Gendron ha trasmesso tutto il suo attacco in live su Twitch. L’uomo che ha aperto il fuoco nel Tops Friendly Market di Buffalo, nello stato di New York, ha voluto condividere le sue azioni sul web. Non è la prima che succede una cosa del genere. La stessa dinamica era stata registrata anche con gli attentati di Christchurch in Nuova zelanda nel marzo 2019. L’attacco era stato diffuso in live su Facebook. Allora Brenton Harrison Tarrant aveva ucciso 51 persone e ne aveva ferite altre 49 in un attentato di stampo islamofobo contro la Moschea di Al Noor e il Centro Islamico di Linwood. Nonostante le critiche arrivate alla piattaforma per aver dato modo all’attentatore di diffondere questi contenuti, a tre anni di distanza non sembra che siano servite a molto le censure messe in atto dai principali social network. E questo nonostante il lavoro fatto dagli sviluppatori. Erica Sackin, portavoce di Meta, ha spiegato ad esempio che parti del video vengono costantemente caricate su un database proprio per favorire il riconoscimento automatico delle immagini. Nella strage di Buffalo sono morte 10 persone, tutte uccise perché l’attentatore aveva deciso di sterminare il numero più alto possibile di afroamericani.


Secondo un calcolo pubblicato dal New York Times, il video della strage di Buffalo ha generato un totale di 43 mila interazioni. Un numero che ha moltiplicato le persone che hanno visto quelle immagini, visto che secondo il Washington Post il numero delle persone che hanno seguito la sparatoria in live su Twitch è arrivato a un massimo di 22 prima che la piattaforma interrompesse il contenuto. Il video è stato comunque scaricato e poi ripubblicato in altre piattaforme dove è rimasto a lungo. Al netto degli spezzoni su Twitter e Facebook, il sito che avrebbe contribuito di più alla sua condivisione è Streamable, qui il numero delle riproduzioni è arrivato a 3 milioni. E in tutto questo non si conta Telegram, dove spezzoni del video si possono trovare facilmente su gruppi e canali che si propongono come media alternativi.


Foto di copertina: EPA/BRANDON WATSON | Due persone si abbracciano vicino al supermercato dove è avvenuta la strage

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